mercoledì 22 Gennaio 2025

A HostMilano, il mondo dell’ospitalità incontra la tecnologia del domani

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MILANO – Milano capitale dell’ospitalità? Lo si è visto in particolare a fine ottobre in questa edizione 2017 di HostMilano, che ha accolto i quasi 190mila visitatori dai cinque continenti in una città in pieno fermento.

Un fermento che la fiera leader dell’ospitalità alimenta e sottolinea, in un vitalissimo gioco di rimandi. Perché ormai è la città meneghina il laboratorio in Italia dove aprono i nuovi format, arrivano le catene internazionali, si spendono gli stellati. Ed è qui che ogni due anni va in scena la fiera leader di un’HoReCa in pieno fermento.

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Non c’era come passeggiare tra gli stand degli espositori per accorgersi della vitalità di questi settori.

E non stiamo solo parlando del Made in Italy, che pure tanta parte ha, come confermano i dati dell’export della meccanica alimentare. Ma di un mercato internazionale che ormai vive di scambi e incontri.

Ed internazionale è stata la visione che ha garantito HostMilano ai visitatori, giunti qui proprio per scoprire ciò che di nuovo e di più interessante ha da offrire il settore.

Così la tecnologia cambia il mondo dell’ospitalità

Prima di tutto la tecnologia, che assume un ruolo sempre più importante anche nel food e nell’accoglienza. Tra stampanti 3D alimentari e macchine per stampare la schiuma di latte, app per la gestione e forni multifunzione. E ancora: luci per far crescere microgreen nel locale e consumarli appena colti e macchine per aumentare la maturazione dei cibi.

Si è toccato con mano come davvero ormai la tecnologia stia realmente trasformando un settore vecchio come il mondo. Con soluzioni per il risparmio energetico e la connessione a distanza grazie all’Internet of Things oggi. E con la robotica e la gestione dei dati domani.

Poi l’esperienzialità: non ci ricordiamo di edizioni più belle – dal punto di vista visivo. Con i padiglioni della fiera trasformati in luoghi magici ricchi di luci e suggestioni: dallo spazio concettuale di Exihs ai molteplici momenti di incontri ed eventi dedicati al mondo dell’accoglienza.

Ma anche gli stand si sono fatti più attraenti, ricchi e originali che mai.

E il design ormai segna non solo arredi e tavole (i materiali naturali o hi-tech delle stoviglie, le luci che trasformano e creano un ambiente, il green che arreda anche indoor).

Ma anche i macchinari e le attrezzature, che da veri protagonisti quali sono tornano in primo piano e arredano il locale o il bancone del bar.

Un mercato in evoluzione

Infine la visione di un mercato in evoluzione e che è sempre più cruciale afferrare e comprendere, se si vuole emergere dal mare magnum della concorrenza. Largo allora ai seminari e agli approfondimenti.

Quelli di Chic sulla sostenibilità, non più nicchia per pochi ma aspetto ormai imprescindibile, hanno parlato di spreco e menu, pesca e terroir del caffè, pastificio agricolo e imprenditoria sostenibile.

Fipe ha discusso di caffè al ristorante e formazione. Mentre Planet One e Mixer giocavano con le erbe per presentare il tema attualissimo della naturalità anche nella mixability.

Identità Future ha giocato sul binomio creatività e tecnologia, e in vari stand si è visto il ritorno al vintage e agli antichi sapori, in un suggestivo contrasto con le tecnologie più all’avanguardia.

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