MILANO – Il lavoro degli agenti in forza all’Annonaria è puntuale e lontano dai riflettori. Si svolgono all’interno di bar e ristoranti, per scoprire eventuali irregolarità.
Totalizzano una media di settantuno controlli ogni giorno. Più di ventiseimila lo scorso anno. Controlli di routine, per lo più programmati. Ritornano cioè dove hanno verificato infrazioni. Per capire se il negoziante s’è messo in riga. Ma anche ispezioni nate da segnalazioni dei cittadini, della Ats o fatte insieme ai medici veterinari.
Bar e ristoranti a Milano: quale la situazione
Scoperte dieci irregolarità ogni 24 ore. I più bersagliati sono i bar e ristoranti (Pubblici esercizi): gli agenti ne ispezionano oltre 9.200 l’anno. Quindi, in media 25 al giorno.
I sequestri penali sono briciole su questi grandi numeri (una dozzina in tutto). Così i titolari che incorrono in una denuncia penale (84).
La parola al segretario Confcommercio di Milano, Marco Barbieri
«perché il numero delle sanzioni e delle denunce supera di poco il dieci per cento rispetto alla mole dei controlli». Invita le istituzioni a spostare l’attenzione sull’abusivismo.
«I controlli vanno fatti, i risultati sono positivi. Però la città ha bisogno di altro e cioè di forze di polizia locale che affrontino temi come quello degli ambulanti abusivi. Sempre presenti lungo i grandi assi commerciali, da corso Buenos Aires a corso Vercelli – aggiunge Barbieri.
– a quelli che stazionano nei mercati zonali per finire con i mercati generali. In via Lombroso ho visto la Finanza, i carabinieri. Ma non basta».
L’operazione dell’Annonaria
«è un’attività discreta ma quotidiana – conferma il comandante della polizia locale, Marco Ciacci.
– I nostri controlli permettono di sanzionare chi non rispetta le regole a presidio di un settore, quello della ristorazione per esempio, che è fondamentale per l’economia della nostra città».
Gli agenti vigilano sui mercati rionali settimanali. Non solo sui bar e ristoranti
Sono oltre novemila ispezioni nel corso del 2017. Poi su parrucchieri ed estetisti. Sono loro i più virtuosi; i soli a non avere totalizzato denunce né amministrative né penali.
– Non sono esenti dai controlli le mostre mercato, i circoli privati, le attività artigianali; le attività di pubblico spettacolo. Nel secondo semestre del 2017, l’Unità Annonaria ha denunciato 137 persone. Firmato 1.487 violazioni amministrative e 144 violazioni di norme sanitarie. Disposto 489 sequestri amministrativi e 34 penali.
Un giro di vite al quale s’aggiunge quello dell’Unità tutela ambientale: 899 interventi in sei mesi, 19 denunce alla Procura per attività illecite.
La replica degli esercenti: «Ma le verifiche riguardino tutti»
Enrico Stoppani, presidente dei Pubblici esercizi di Milano, Lombardia e nazionale, risponde.
«I soldi meglio spesi da un esercente sono quelli per l’igiene e la sicurezza sul lavoro. Ma i controlli a volte arrivano a paradossi».
Il messaggio all’Annonaria
«I controlli sono molto puntuali nei locali, bar e ristoranti. Sono certo uno sprone per migliorare. Noi come associazione investiamo da sempre in corsi di formazione. Ma mi domando se lo sono altrettanto, per esempio, per lo street food» .
Due pesi e due misure
«I controlli sono sacrosanti. Ma devono essere uguali per tutti. Anche per chi vende cibo per strada, dove non credo manchino i rischi per l’igiene».
Il paradosso
«Mi riferisco a Cannavacciuolo multato per un asterisco, perché non ha indicato il pesce surgelato nel menu. Oltre al fatto che surgelare il pesce è una prassi consigliata, mi domando se non siamo agli eccessi».
