MILANO – L’Art Caffè non ce l’ha fatta a vincere nel Salone d’Onore della Triennale il premio Innovators 2018 dedicato alle startup che meglio hanno saputo tradurre il pensiero creativo in capacità imprenditoriale. Ha vinto il progetto di design furniture ed interior design Artemest. Lo ha decretato la votazione via smatphone tra i presenti alla serata che avevano potuto seguire le presentazioni di 180 secondi e il video dei sei finalisti.
Da notare che il Comitato Scientifico dell’iniziativa, quello che ha praticato la feroce selezione da 250 aziende a sole 6 è composto da Massimo Beduschi (WPP), Michele Costabile (LUISS), Marco Gaiani (serial entrepreneur/investor), Stefano Micelli (Triennale di Milano e Cà Foscari), Francesco Perrini (Bocconi), Elena Tettamanti (Amici della Triennale) ed Elena Vitale (A.M.E. Ventures).
Ma Art Caffè si consola alla grande con la presenza tra i finalisti di una selezione che era partita da 250 start up di tutta Italia. Una selezione geometrica voluta dalla formula del premio Innovators messa a punto da Wpp, Amici della Triennale e Trienale di Milano.
Eppure fino alla fine Art caffè ci ha provato a presentare il suo progetto comunque vincente nella pratica quotidiana. Ma non è bastata la presentazione di Vittorio Veltroni e il bel video che ha svelato ai 200 presenti la vicenda del caffè dal campo alla tazzina. Per molti una sorpresa e una scoperta.
Comunque le sei imprese selezionate come finaliste esporranno il proprio progetto imprenditoriale nella mostra Innovators nella Quadreria della Triennale dal 9 al 25 febbraio 2018.
Ma che cosa aveva portato Art Caffè sul palcoscenico della Triennale?
Il suo essere una torrefazione che è un ibrido tra artigianale e digitale. «Una storia di mani e di bit; le mani che coltivano, raccolgono, lavano e asciugano il caffè – ha detto Vittorio Veltroni nell’intervento cronometrato.»
Aggiungendo: «Mani che conosciamo di persona e che lo fanno arrivare nel nostro stabilimento di Fornovo San Giovanni in provincia di Bergamo dal Salvador, Honduras, Perù, Brasile, Panama, Ruanda, Etiopia.
Mani che tostano ogni chicco con cura, con attenzione alla diversità organolettica, con rispetto per la storia, umana e naturale, di ogni singola qualità. Sempre mani che lo confezionano, in sacchetti di materiale disegnato per garantire freschezza e rispetto dell’ambiente; mani che lo spediscono in tutto il mondo.»
Ed ha proseguito: «I bit e l’intelligenza artificiale invece li mettiamo nella distribuzione, digitale e globale, e nel comunicare direttamente con tutti i nostri clienti, nel capire quale caffè è il loro caffè, quale tostatura la loro tostatura, quale estrazione la loro estrazione.»
«Bit per personalizzare e dare a chi ci beve un prodotto sempre eccezionale. Ma mai uguale a sé stesso, un’esperienza sempre su misura e mai standardizzata; bit per dare forza e respiro alle nostre mani.»
E per concludere ha lasciato l’indirizzo del sito di e-commerce della torrefazione https://shop.artcaffe.com/
Se a questo punto vi è venuta voglia di sapere che cosa ha detto l’intervento di Marco Credendino amministratore delegato e cofondatore con Ippolita Rostagno di Artemest, ecco qui il virgolettato.
«Artemest è un curated e-commerce website fondato nel 2015 dalla jewelry designer Ippolita Rostagno e da Marco Credendino. Con oltre 500 artigiani, Artemest porta il meglio dell’artigianato e del design Italiano a un audience internazionale offrendo una shopping experience unica.»
«La filosofia aziendale di Artemest è quella di restaurare il concetto autentico di lusso fondato su heritage, qualità senza compromessi e artigianalità. Attraverso un viaggio per l’Italia Artemest ha selezionato fra le botteghe artigiane i talenti più interessanti. Quelli che si dedicano alla lavorazione del legno e del vetro di Murano, del marmo. Ma anche delle ceramiche e dei metalli più preziosi, coinvolgendo maestri vetrai di Murano, botteghe orafe, designer e artisti.»
«Heritage e tradizione, ma anche tecnologia e innovazione sono aspetti centrali del progetto. È ciò che permette di dare visibilità a livello mondiale a botteghe d’arte italiane. Per trasmettere l’emozione che sta dietro la lavorazione dei prodotti. Illustrandone i procedimenti e le tecniche e ricreando un viaggio nella storia delle creazioni senza tempo.”
Per saperne di più https://artemest.com/
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