RIMINI – In occasione di Sigep è stato presentato il progetto LifeGate Café, frutto della collaborazione tra Lavazza e LifeGate. Sigep, svoltosi a Rimini dal 20 al 24 gennaio, ha rappresentato una sorta di sfera di cristallo nella quale guardare il futuro prossimo di alcuni dei più importanti settori del made in Italy. Dal quale non può mancare, naturalmente, la sostenibilità. Proprio all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale è la partnership stretta tra Lavazza e LifeGate, concretizzatasi nel progetto LifeGate Café. Di questa collaborazione si è parlato il 23 gennaio, presso lo stand di Lavazza a Sigep.
Il senso di Lavazza per la sostenibilità
Entrando nello stand, che occupa una superficie di oltre duecento metri quadri, si percepiva subito l’attenzione per la tutela dell’ambiente e per la responsabilità sociale che caratterizza Lavazza. Il ruolo da protagonista spetta ad Alteco, la prima miscela 100 per cento biologica prodotta dalla storica azienda torinese, ma si possono anche ammirare le foto del calendario 2018 “2030 What are you doing?”, dedicato agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Alteco, il caffè bio dalla parte delle comunità
Alteco, il cui nome significa “altura” in lingua esperanto, nasce per soddisfare la crescente richiesta di prodotti biologici da parte dei consumatori. Questo caffè viene coltivato secondo i dettami dell’agricoltura biologica e contribuisce allo sviluppo delle comunità locali. Alteco è inoltre confezionato, immagazzinato e spedito secondo gli standard dell’ente certificatore Utz sulle miscele biologiche. Alteco è una miscela dedicata esclusivamente al canale professionale.
Cosa fanno insieme LifeGate e Lavazza
La sostenibilità rappresenta una delle aree chiave per lo sviluppo di Lavazza che vuole aumentare il suo impegno in questa direzione. Per farlo l’azienda è fermamente convinta che le collaborazioni siano fondamentali. “Crediamo che sia una responsabilità condivisa nei confronti della società – ha spiegato Veronica Rossi CSR specialist di Lavazza. – Per questo le collaborazioni ricoprono un ruolo importante per Lavazza. Oggi siamo qui proprio per parlare di una partnership di successo, quella con LifeGate che ha dato vita al progetto LifeGate Café”.
Cos’è LifeGate Café
LifeGate ha messo a punto il progetto LifeGate Café con l’obiettivo di creare un network selezionato di locali che abbiano come ideale la qualità della vita nel rispetto dell’ambiente. “L’attenzione verso la sostenibilità è in costante crescita“, ha affermato Fabio Merafino, business development manager di LifeGate. “Abbiamo cercato di creare un network di locali, che possano offrire la possibilità di consumare il caffè biologico Lavazza Alteco, e che abbiano una serie di caratteristiche che vanno dall’offerta di cibo sostenibile all’impiego di energie rinnovabili e che siano impegnati in attività sociali e ambientali sul territorio”.
Il clima cambia e il caffè è in pericolo
Il consumo di caffè è in crescita, tuttavia i cambiamenti climatici ne minacciano la produzione. A causa dell’aumento delle temperature globali le superfici coltivabili destinate alla produzione potrebbero risultare dimezzate già entro il 2050. Il caldo potrebbe inoltre favorire anche lo sviluppo di malattie che colpiscono la pianta. “Il riscaldamento globale rappresenta certamente una grande minaccia per la produzione di caffè”, ha confermato Veronica Rossi. “L’obiettivo dei progetti della Fondazione Lavazza è di insegnare ai produttori ad essere resilienti ai cambiamenti climatici e ad affrontare le conseguenze dell’aumento delle temperature”.
A scuola di resilienza da Lavazza
I tecnici di Lavazza insegnano dunque ai contadini tecniche di coltivazione sostenibile e a gestire in maniera efficiente le coltivazioni. “A volte le tecniche per contrastare gli effetti del riscaldamento globale possono essere basilari ma molto efficaci, ad esempio cospargere del gesso alla base di una pianta di caffè fa sì che la radicazione sia più profonda e la pianta, in caso di siccità, possa trovare più facilmente una falda”, ha spiegato la CSR specialist di Lavazza.
“Oppure si ricorre al cosiddetto intercropping, che prevede la coltivazione di due o più colture contemporaneamente. Tra i filari di caffè si piantano alberi ad alto fusto che proteggono le piante di caffè dal sole prolungato o dalle piogge troppo intense”. Lavazza ha pertanto deciso di puntare non sulla beneficienza, ma sulla formazione. Sviluppando le capacità imprenditoriali dei piccoli produttori per consentire loro di emanciparsi da soli.
Lorenzo Brenna