TRIESTE – Alla Illy, storica impresa familiare triestina, sta arrivando la quarta generazione. Il presidente di illycaffè, Andrea Illy, da un anno ha affidato il ruolo di amministratore delegato a Massimiliano Pognani.
Andrea Illy descrive le strategie aziendali
«La scelta di un manager a tempo pieno mi lascia più tempo per occuparmi di strategia, sviluppo del brand e innovazione». Acquisizioni? «Non è il momento. Puntiamo sulla crescita organica».
Come funziona la governance di illycaffè
«Illycaffè, la cui governance è esterna alla holding che controlla il gruppo, è guidata da un consiglio d’amministrazione di dieci persone. Anna Rossi Illy è presidente onorario.
Oltre a me, ne fanno parte mia sorella Anna, che segue le relazioni con i paesi produttori; mia nipote Daria, figlia di Riccardo, che è amministratore delegato di Mitaca. La nostra società di vending.
Gli altri sono tutti professionisti esterni: dallo specialista del retail a chi segue i sistemi monoporzione e il mercato americano».
La quarta generazione sta entrando quindi in azienda. Chi ne fa ancora parte?
«Nove giovani di cui otto ragazze e un unico maschio, Ernesto. Le mie tre figlie stanno tutte facendo esperienza anche all’estero.
Micaela fa la consulente alla Boston Consulting a Milano. Jaqueline si sta formando come pubblicitaria a Londra. Andrea si laureerà il prossimo anno alla New York University.
Mia nipote Nicole fa l’imprenditrice in Cile e insegna all’università. Un’altra mia nipote, Vittoria, lavora in una società di distribuzione del caffè in Svizzera. É fondamentale una concezione del business ispirata a una cultura cosmopolita e internazionale».
Come avviene il confronto fra generazioni
«Teniamo un consiglio di famiglia che comprende la terza generazione e i maggiorenni della quarta. Esiste un patto che viene periodicamente perfezionato».
Una possibile quotazione del polo del gusto che non comprende il caffè
«È un’idea interessante che mio fratello Riccardo, presidente del gruppo, intende proporre al consiglio».
Illycaffè andrà in Borsa?
«Negli ultimi ventidue anni siamo cresciuti di sei volte con l’autofinanziamento. Un passo verso la Borsa potrebbe avvenire solo se si creasse la necessità di un piano per accelerare la crescita non totalmente finanziabile con i mezzi propri.
Al momento la quotazione resta un’ipotesi lontana che prenderemmo in considerazione solo in caso di necessità».
Gli obiettivi del nuovo piano pluriennale
«Un ulteriore miglioramento degli indicatori finanziari nei prossimi cinque anni. Vogliamo aumentare la penetrazione nel mercato dei pubblici esercizi (bar,alberghi e ristoranti); migliorando il servizio e l’offerta.
Puntiamo inoltre a sviluppare l’incidenza nei canali retail e digitali con l’apertura di negozi monomarca. Sia in gestione diretta che in franchising e dando impulso all’e-commerce».
Espansione sui mercati?
«Gli Stati Uniti dovranno diventare il nostro mercato domestico».