TRIESTE – Un mondo vastissimo, quello che Vincenzo “Vinko” Sandalj aveva intessuto in decenni di relazioni internazionali. Lo stesso universo che è confluito ieri nella chiesa di Sant’Antonio Nuovo per rendere omaggio al grande imprenditore del caffè scomparso prematuramente.
Sandalj riunisce Trieste, tra amici e parenti
Una piccola folla ha partecipato al funerale (nella foto a fianco tratta dal Piccolo), riempiendo la navata. Fianco a fianco sedevano la famiglia di Sandalj, chi ha lavorato con lui e per lui. I rappresentanti di quella Trieste il cui nome l’imprenditore ha contribuito a portare nel mondo. E ancora: gli esponenti della comunità internazionale del caffè di cui era diventato un vero e proprio pilastro.
Un incontro internazionale
Alle esequie di Sandalj si è parlato sloveno, italiano, inglese e spagnolo. Uno spettro linguistico che riflette la complessa figura dell’uomo e dell’imprenditore. A confermare il suo ruolo internazionale va registrata la presenza del ministro Priyo Iswanto. Il vice ambasciatore dell’Indonesia, di cui Sandalj era console onorario.
Le parole di chi lo ha conosciuto
Al termine della cerimonia sono state lette dal pulpito alcune testimonianze. La prima è stata quella dell’amico Miloš Budin: «Ci siamo conosciuti al liceo di lingua slovena France Prešeren – ha ricordato -.
«La nostra era una classe come tante, ma avemmo la fortuna di venire coinvolti nel movimento del ’68, che consolidò i rapporti tra noi».
Sono principalmente due i tratti che, secondo Budin, l’impegno giovanile aveva accentuato in Sandalj
«La voglia di cercare sempre nuove frontiere. E anche la consapevolezza del fatto che per poterlo fare servono studio serio e dedizione». Caratteristiche che poi si sono riflesse «nell’etica molto rigorosa». Su di essa, Sandalj impostava il suo lavoro.Così come nel suo approccio «colto e moderno al mondo del caffè, sensibile alle tematiche ambientali e umane».
Dopo Budin ha preso la parola Max Quirin
L’imprenditore guatemalteco del caffè ed esponente della Specialty Coffee Association of America: «Ho conosciuto Vincenzo venti anni fa, quando prese il rischio di comprare il nostro caffè – ha detto -.
«Da allora si instaurò una relazione profonda e importante dal punto di vista umano e professionale. A nome dei produttori di caffè del Guatemala e delle Americhe sono qui per portare il nostro rispetto, ammirazione e amicizia a un grande signore. Vincenzo “Vinko” Sandalj».
La sorella dell’imprenditore, Vesna, ha poi ringraziato tutti i partecipanti
L’ultima testimonianza è stata quella di Fulvio Eccardi, amico intimo di Sandalj e coautore con lui di importanti testi sul caffè. Con parole commosse ha tratteggiato un ritratto toccante di Vinko. Al funerale hanno preso parte i rappresentanti di tante aziende del caffè (Roberto ed Enrico Pacorini, Riccardo Marchesi per la Pacorini; Alessandro e Albero Polojac per Imperator; Giovanni Lokar per Cogeco, Furio Suggi Liverani per Illy e altri). Così come molti torrefattori e tutti gli spedizionieri di Trieste. Anche Primo Rovis, Roberto Dipiazza, Antonio Paoletti ed Edi Kraus hanno dato l’ultimo saluto a uno dei più grandi ambasciatori di Trieste nel mondo.
Giovanni Tomasin
Fonte: il Piccolo