TORINO – E’ da sempre una delle grandi capitali del cioccolato italiano. Non a caso è qui che nasce il gianduia. Una delle varianti più golose del dolce impasto; quella in cui insieme al cacao, viene utilizzata la nocciola. Per la precisione, la Tonda Gentile delle Langhe, la varietà più pregiata. Dal gianduia al gianduiotto, cioccolatino simbolo della città, il passo è breve. Ma è abbastanza significativo da rimanere per sempre nella storia del cioccolato. Oggi il gianduiotto è molto apprezzato anche al di là dei confini torinesi. Anche se solo alcuni hanno continuato a fare lo storico cioccolatino tenendo fede all’antica ricetta. Così come al tradizionale metodo di lavorazione. Tra questi però, c’è di sicuro Caffarel.
Caffarel. L’azienda nata a Torino nel 1826
E’ proprio a Caffarel, che spetta peraltro la paternità del gianduiotto. Fu infatti nell’azienda costruita da Pier Paul Caffarel sulle ceneri di una vecchia conceria che venne ideato nel 1852 il celebre cioccolatino. La cui produzione iniziò poi nel 1865.
Cacao, zucchero e nocciole del Piemonte
Miscelati e venduti nella caratteristica forma a barca rovesciata. Una ricetta nata più per necessità che per spirito di bontà, a onor del vero. Visto che l’idea di diminuire la percentuale di cacao a favore delle nocciole venne per contenere i costi in un periodo di forte regressione economica.
Ma la miscela si rivelò vincente anche da un punto di vista gustativo. Era nato così, uno dei cioccolatini più amati di sempre; simbolo dell’eccellenza piemontese nell’arte del cioccolato. Da allora, poco o nulla è cambiato, quantomeno nella lavorazione della storica pralina.
Torino di cioccolato
Negli anni i laboratori di Caffarel si sono spostati di qualche chilometro. Oggi si trovano in un moderno stabilimento a Luserna San Giovanni; alle porte della Val Pellice.
È qui che si produce il gianduiotto 1865. La punta di diamante di un assortimento che conta circa 1.500 prodotti diversi; tra praline di cioccolato e caramelle.
Un cioccolatino con caratteristiche ben precise, volte a mantenerne intatta l’eccellenza. Infatti si lavora solo con nocciola Piemonte Igp. Si mantiene inoltre, la particolare lavorazione con l’antico metodo dell’estrusione.
Una sorta di colatura del cioccolato. (che quindi non prende la sua caratteristica forma in uno stampo, ma rimane come una specie di “goccia”).
Questa permette di mantenere la giusta densità e morbidezza; garantendo così una migliore distribuzione dei diversi ingredienti all’interno del cioccolatino.
Un processo che, seppur meccanizzato, è del tutto simile a quello del taglio a mano, eseguito fino a sessant’anni fa.
Una produzione complessiva di circa quaranta milioni di gianduiotti l’anno
Per un assaggio direttamente “in fabbrica, è arrivato il momento per farlo. Infatti la storica azienda torinese è pronta per un grande ritorno nella sua città natale.
Un ritorno dopo quasi duecento anni
Previsto il 9 dicembre. Giusto in tempo per le festività natalizie. Lo store aprirà infatti il primo negozio monomarca in centro a Torino.
Un ritorno in grande stile quello di Caffarel, nella sua città d’origine. Con l’apertura di uno store di 85 metri quadrati con quattro vetrine. Tutte che affacceranno sulla frequentatissima via Carlo Alberto.
Qui – promettono dall’azienda – si potranno comprare tutte le praline e le caramelle dell’assortimento Caffarel. Compresi i prodotti più di nicchia e quelli tematici, ma non solo.
L’area shop
Occuperà infatti solo una parte dello spazio. Verrà inoltre affiancata da un bar. Qui, ogni proposta in degustazione sarà naturalmente accompagnata con un cioccolatino e da uno spazio polivalente. Destinato a ospitare degustazioni e showcooking periodici,. Ma soprattutto nato per rendere protagonisti gli ambasciatori Caffarel.
Un team di pasticceri selezionati che lavorerà il cioccolato dell’azienda. Ci sarà infatti in vendita un assortimento di praline non incartate realizzate da loro; oltre un cioccolato gourmet al taglio, preparato al momento dai maestri cioccolatieri.