MILANO – Il caffè fa bene al cervello delle donne. L’affermazione non ha alcuna venatura sessista e si fonda su precise evidenze scientifiche.
Nello specifico, una recente ricerca, pubblicata sul Journal of Gerontology, che ha coinvolto 6.500 soggetti – solo di sesso femminile – sopra i 65 anni.
Il monitoraggio è avvenuto per un periodo di dieci anni. Dall’osservazione è emerso che il rischio di demenza risulterebbe inferiore del 36% nei soggetti che hanno dichiarato di consumare almeno due o tre tazze di caffè al giorno.
Occorre i precisare che la ricerca, essendo stata condotta in America (Università del Wisconsin-Milwaukee) indica con il termine “tazza” delle quantità nettamente differenti rispetto a quelle usuali in Europa e, in particolar modo, in Italia.
La psichiatra Ira Driscoll, che ha diretto la ricerca, ha specificato nello studio che la quantità di caffeina risultata “benefica” per la mente è di 261 milligrammi al giorno.
“Convertendo” la tazza americana in una nostra tazzina di caffè espresso, che contiene mediamente 50 milligrammi di caffeina, il numero del consumo quotidiano salirebbe fino a cinque tazzine. Ma è proprio così?
Ma è meglio non superare le tre tazzine
Contemporaneamente alla valutazione della caffeina introdotta quotidianamente sono stati esclusi altri fattori, che potrebbero avere un ruolo importante nello sviluppo di una demenza.
Come la depressione cronica, ovvero il consumo di alcol o di fumo.
E per gli uomini?
Al momento non è possibile stabilire se questi stessi benefici possano valere anche per il sesso maschile. Perché sono necessari altri studi che possano approfondire questi aspetti.
All’oggi dunque è più prudente non aumentare il consumo quotidiano di bevande a base di caffeina. E mantenere una certa moderazione attenendosi a quanto sin qui accertato.
Per gli europei la quantità quotidiana non dovrebbe mai superare le tre tazzine.
La caffeina migliora la nostra memoria a breve termine. Ma il caffè va bevuto in purezza: se aggiungiamo latte o zucchero, i suoi effetti positivi si riducono.