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venerdì 22 Novembre 2024
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Vending, 11 miliardi di consumazioni l’anno scorso con il caffè al top

Studio CONFIDA / Accenture: il fatturato del settore sfiora i 3,5 miliardi con una crescita del +2,13% rispetto al 2015.

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MILANO – Il fatturato del vending in Italia nel 2016 è cresciuto del 2,13% sfiorando i 3,5 miliari di euro (3.465.614.675 euro) con quasi 11 miliardi di consumazioni (per l’esattezza 10.797.992.857).

A certificarlo è il nuovo studio realizzato da Accenture per CONFIDA, l’unica associazione che rappresenta l’intera filiera della distribuzione automatica in Italia.

I consumi dai distributori automatici sono cresciuti del +0,48%. Mentre il mercato del cosiddetto ‘porzionato’ (le macchine a capsule e cialde per casa e uffici) è aumentato del 4,3%.

Caffè al top

Il caffè è il prodotto più venduto: sono 2,7 miliardi le consumazioni (+1,67% rispetto al 2015) ai distributori automatici, il 55,5% dei consumi totali in questo canale. Ammontano, invece, a 5,8 miliardi le capsule e cialde vendute nel 2016. Se ne ricava che un italiano su due, oggi, sceglie il caffè ‘self service’.

Boom per ginseng, succhi 100% ed energy drink. Tra gli snack crescono biscotti, frutta fresca e secca

Tra le bevande calde, oltre al caffè, spicca la crescita del ginseng (che cresce del +15,3%). Per gli snack più diffusi, si rafforza il consumo di quelli a base di cioccolato (+1,47%) e dei biscotti (+5,76%). Ma il balzo in avanti più significativo è quello fatto registrare dalla frutta fresca (+55%) e secca (+50%). La flessione invece nel consumo di bevande fredde (-2,64%) è stata condizionata anche dalla stagionalità, decisamente meno calda rispetto a quella del 2015. In questo contesto l’acqua ha contenuto le perdite (-1,23%) rispetto alle altre bevande fredde, specialmente quelle gasate, che hanno subito una contrazione del 7,68%. Da notare il trend in controtendenza di nettari e succhi 100% (+4,03%) e degli Energy drink, nicchia di mercato da 1,5 milioni di consumazioni che è aumentata dell’1,20%.

Il luoghi del consumo

Ben il 36% delle consumazioni del vending avvengono all’interno di industrie e grandi aziende. Nel comparto del lavoro privato si concentra il 17% dei consumi, mentre quello commerciale si attesta al 13%. Gli spazi deputati all’istruzione (scuole e università) e alla sanità valgono ciascuno l’11%. Le erogazioni dei distributori collocati nei luoghi pubblici (sale giochi, centri commerciali, biblioteche, associazioni e circoli, oratori…) invece, valgono il 6% dei consumi complessivi. In coda luoghi di svago e di passaggio (aeroporti, stazioni, metropolitane…) con il 3% a testa.

Il parco macchine

Per l’esattezza sono 805.431 le macchine installate in Italia, seguita dalla Francia (590 mila), Germania (555 mila) e Inghilterra (417 mila). Il nostro Paese, non a caso, è il principale produttore europeo di distributori automatici. Un segmento del mercato della meccanica italiana esportato in tutta Europa e anche a livello mondiale. Il mercato delle vending machine vale circa 300 milioni di euro (escluso il mercato delle macchine da caffè per hotel, bar e ristoranti, un altro mercato in cui l’Italia è leader) di cui il 70% è esportato all’estero.

Il presidente Piero Lazzari: “Primato europeo di vending machine installate”

La distribuzione automatica – spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di CONFIDA – è un settore economico dinamico ed apprezzato, in particolare in Italia.

Il nostro Paese detiene il primato europeo di vending machine installate (oltre 800 mila), che offrono ristoro in uffici, scuole e università, ospedali e luoghi di transito. Dietro a queste macchine c’è una filiera dinamica e socialmente rilevante.

La compongono circa 3.000 imprese di gestione, di cui l’80% sono PMI, che in questi anni hanno fatto molti sforzi per migliorare e ampliare l’offerta alimentare. E per renderla più vicina ai gusti e alle esigenze nutrizionali dei consumatori”.

Vending sempre più smart

Le vending machines – precisa il presidente di CONFIDA Piero Lazzarinegli ultimi anni si sono evolute tecnologicamente, integrando funzioni ‘intelligenti’ tramite schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento mobile. In questo modo permettono una semplice ed efficace interazione uomo/macchina e quindi oggi rappresentano, come messo in evidenza anche dal Politecnico di Milano, una delle migliori applicazioni dell’Internet of Things in Italia”.

Le smart vending machine secondo i dati dell’Osservatorio IOT del Polimi sono già 80.000, circa il 10% dei distributori automatici.

I produttori italiani dei distributori automatici – conclude Lazzarisono leader a livello mondiale e rappresentano un esempio pratico di eccellenza della tecnologia italiana da esportazione. Le tecnologie del vending hanno tutte le caratteristiche di innovazione che vengono comunemente racchiuse nel concetto di ‘Industria/Impresa 4.0’, e auspichiamo che possano usufruire anche delle agevolazioni riservate al settore”.

 

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