CIMBALI M2
lunedì 25 Novembre 2024
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Questa macchina è capace di tostare e preparare il caffè. Con tag e chip

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MILANO – Il caffè fatto in casa, dalla tostatura alla tazzina. È l’idea alla base della macchina creata dall’azienda Bonaverde caffè, che ha l’obiettivo di portare in cucina una fase di produzione che rimane solitamente lontana dagli occhi del consumatore finale di caffè. La torrefazione, per l’appunto.

Ma la novità non è soltanto questa. Per la prima volta, l’intera parabola produttiva è sotto gli occhi del consumatore, grazie alla moderna tecnologia. Come? L’azienda ha sviluppato anche una seconda macchina destinata ai produttori.

Essa provvede al confezionamento del caffè verde in appositi pacchetti pronti per l’utilizzo da parte del consumatore finale.

Ed è responsabile di un passaggio chiave in questa specifica filiera produttiva.

Bastano cacciavite e martello

La macchina per il confezionamento è stata creata pensando alle condizioni d’uso nelle aree di produzione.

Funziona a energia solare (con una batteria tampone) e fa della semplicità la sua caratteristica distintiva: per ripararla bastano letteralmente “un cacciavite e un martello”. Come plus incorpora anche un hotspot Wi-Fi gestito da una SIM per cellulare.

La chiave del processo di confezionamento è un chip RFID, che identifica ogni confezione in maniera univoca.

I clienti Bonaverde dovranno poi sfiorare questo tag sulla parte anteriore della loro macchina, prima di procedere con la fase di tostatura.

Data la scarsa confidenza dell’utente medio con la fase di torrefazione, la macchina sarà in grado di regolare automaticamente la temperatura ideale per quel dato tipo di chicco, a seconda delle caratteristiche identificate e della provenienza.

L’app che regola l’intensità del caffè

Grazie a una app, poi, l’utente finale sarà comunque in grado di intervenire sulla tostatura, per ottenere un sapore più o meno intenso. La macchina impiega una ventina di minuti per tostare il caffè ed erogare la bevanda (caffè filtro) nell’apposita caraffa. Può essere programmata per farci trovare il caffè pronto a un’ora precisa.

L’azienda sta lavorando per avviare mezzi che facilitino una possibile condivisione di dati ed esperienze tra gli utenti. Affinché i consumatori possano aiutarsi gli uni con gli altri e si riesca ad avviare una community attorno al brand.

Un nuovo modello di business: vantaggi e svantaggi

Grazie al chip RFID, Bonaverde propone un nuovo modello di business per la gestione del caffè venduto. Essendo un’azienda giovane, non ha ancora i mezzi per proporsi come solido intermediatore tra coltivatore e consumatore. Bonaverde si occupa dunque della sola spedizione del prodotto al cliente e il caffè viene considerato venduto quando l’utente finale scansiona il codice sul tag della macchina.

Questo modello porta con sé vantaggi e svantaggi

L’agricoltore corre dei rischi potenziali essendo vincolato a uno schema specifico di commercializzazione. Ma l’azienda garantisce prezzi superiori almeno del 30% a quelli praticati, a parità di condizioni, nei canali del commercio equo solidale. E il prezzo del caffè verde? Lo decide il singolo contadino, in base al pregio dei chicchi e ai costi di produzione sostenuti.

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