MILANO – L’import italiano di caffè è in calo e con esso anche i consumi. Ma le esportazioni di caffè trasformato continuano a crescere a ritmo sostenuto. Così, in sintesi, le statistiche provvisorie sugli scambi nel primo semestre dell’anno 2017, che il Comitato Italiano del Caffè (CIC) ha elaborato su dati ISTAT.
E che Comunicaffè ha la possibilità di proporre in anteprima.
Le importazioni nel periodo gennaio – giugno 2017 sono in calo generalizzato. L’import di caffè verde non decaffeinizzato scende a 4.633.944 sacchi: un calo del 5,07% rispetto al pari periodo 2016. L’import di caffè verde decaffeinizzato è a sua volta in flessione del 4,26%. Negative anche tutte le voci relative al caffè trasformato.
A ciò fa riscontro un ulteriore incremento dell’export. A cominciare dalle esportazioni di caffè torrefatto, la cui crescita si mantiene in cifra singola alta. La vendite di caffè tostato sui mercati esteri segnano infatti un +7,40% e raggiungono quota 1.939.098 sacchi.
A tale volume vanno sommati 46.140 sacchi (+10,45%) di torrefatto decaffeinato. Per un volume complessivo vicinissimo ai 2 milioni di sacchi. Incrementi in doppia cifra per le preparazioni a base di caffè (+41,07%) e addirittura in tripla cifra per il caffè verde deccafeinizzato (+199,57%). Marginale invece la crescita dei quantitativi di caffè solubile (+1,84%). In calo il solo export di caffè verde.
Oltre 4,5 milioni di caffè trasformato in Italia
Complessivamente, il caffè trasformato in Italia nei primi 6 mesi del 2017 raggiunge un volume di 4.539.598 sacchi, in calo del 4,95%. Sono stati avviati ai consumi 2.498.615 sacchi: il 13,57% in meno rispetto al primo semestre 2016. Ma i volumi esportati crescono di un ulteriore 8,26% e salgono a 2.040.983 sacchi.
Contemporaneamente, il caffè trasformato importato è in flessione del 7,05%. Per effetto di questa evoluzione, i consumi apparenti sono stimati in calo del 12,85% a 2.832.029 sacchi.
Crescono solo gli altri dolci
La prossima tabella riepiloga l’import di caffè verde non decaffeinizzato evidenziando il calo di tutte le tipologie, fatta eccezione per gli altri dolci (+5,16%).
L’import di colombiani dolci, brasiliani naturali e robusta segna infatti una flessione rispettivamente del 4,55%, 11,63% e 6,26%. Ai cali di Brasile (-12,52%), Vietnam (-6,26%), Indonesia (27,2%) e Honduras (-12,36%) fanno riscontro i lievi incrementi di India (+0,93%) e Uganda (+5,38%).
Cresce, in compenso, il valore delle importazioni, che supera i 702,5 milioni di euro (+7,44%).
Export ancora in crescita
L’export di caffè tostato non decaffeinizzato registra, come già detto, un incremento del 7,40% raggiungendo nuovi massimi storici. La tabella sottostante presenta i dati disaggregati evidenziando le principali destinazioni del torrefatto italiano. Crescono significativamente le esportazioni verso la Germania (+18,33%). Positivo anche l’andamento in Francia (+4,57%), Austria (+9,49%), Regno Unito (+9,84%) e Russia. Un lieve calo l’export verso gli Stati Uniti.