MILANO – Il caffè mono porzionato cresce tuttora ritmi rapidi, ma non più da capogiro. Recenti dati di Euromonitor International riflettono le dinamiche di un mercato – quello delle cialde e delle capsule – che rimane vivo e vitale, ma comincia a mostrare qualche primo segno di stanchezza.
A incidere, vari fattori. Tra i quali: l’emergere di prodotti compatibili più economici, le perduranti dispute legali sugli standard, i problemi legati alla sostenibilità, che scoraggiano alcune categorie di consumatori consapevoli.
Il tutto mentre emerge anche qualche sintomo di maturità del mercato.
Siamo alla crisi?
Assolutamente no. Secondo Euromonitor, il volume delle vendite su scala globale l’anno scorso ha superato ampiamente le 300 mila tonnellate, contro meno di 200 mila a inizio decennio.
E le proiezioni di crescita prevedono il superamento di quota 400 mila tonnellate all’anno, entro la fine del decennio.
Il tutto, per un tasso di crescita annuo composto destinato ad attestarsi attorno al 6% nel periodo 2016-2021. Un valore superiore a quello di qualsiasi altro segmento in ambito caffè, sostiene Euromonitor.
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