RHO (Milano) – Aveva il controllo totale della vendita di caffè nella zona di Rossano, in provincia di Cosenza. Ma anche nella zona di Rho, hinterland milanese.
Aveva affiliati a Vigevano e Gambolò, in provincia di Pavia, la cosca della ‘ndrangheta degli Acri. Smantellata ieri mattina nell’ambito di un’indagine dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza. Sono state arrestate 28 persone.
Rho tra i punti di commercio mafioso
I reati contestati sono diversi. A cominciare dall’associazione a delinquere sino al tentato omicidio. Poi ancora estorsione, rapina, detenzione di droga e armi; procurata inosservanza della pena, illecita concorrenza, trasferimento fraudolento di valori.
Non solo Rho
L’operazione si è svolta a Rossano, Vigevano, Viterbo, Parma e Cuneo. I carabinieri hanno eseguito il sequestro di beni mobili, immobili, società e conti correnti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la cosca imponeva agli stabilimenti balneari ai bar e ad altre attività commerciali di utilizzare principalmente il “Pellegrino Caffe”; oppure, in sostituzione, il “Jamaican Caffe” o “Pi.gi Caffe”.
In alcuni casi, in particolare per i distributori automatici, la cosca obbligava i gestori a mescolare le miscele di caffè.
Un sistema collaudato, che funzionava
Grazie all’alleanza tra la cosca Acri e quella Farao-Marincola di Cirò Marina (Crotone). Da tempo era stata estesa anche ad alcuni esercizi commerciale del nord Italia, in particolare nella zona di Rho.
Dove la famiglia di ‘ndrangheta del crotonese avrebbe una forte influenza nell’hinterland rhodense. Da numerose intercettazioni telefoniche è emerso che i componenti della cosca organizzavano il reinvestimento dei proventi della vendita del caffè nell’acquisto di attività commerciali, in particolare gelaterie, anche negli Stati Uniti.
Roberta Rampini
Fonte: il Giorno