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Nuovi traguardi per Cioccolatitaliani, il format innovativo del dolciario

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MILANO – Circa 5 milioni di euro da Interbanca per finanziare lo sviluppo di Cioccolatitaliani. Catena commerciale che ha avviato un format innovativo nel dolciario (nella FOTO lo store milanese).

Tramite la società controllante Gesa è stato chiusa un’operazione di finanza strutturata con la sottoscrizione di più linee di finanziamento per un ammontare di 4,7 milioni di euro.

Cioccolatitaliani: gli obiettivi

Lo scopo è quello di supportare il gruppo nel percorso di crescita e nella realizzazione degli obiettivi fissati dal piano industriale 2016-2018. Vedrà la start up milanese rafforzarsi in Italia; sbarcare in nuovi mercati europei e svilupparsi nel canale travel retail, con aperture in stazioni e aeroporti.

L’obiettivo a breve è di raddoppiare gli attuali 23 punti vendita entro il 2018.

Un riconoscimento per Cioccolatitaliani che ha chiuso il 2016 con un fatturato catena di 30 milioni realizzato da 23 store tra Italia (15) ed estero (in franchising).

Il fatturato complessivo della società nel 2016 è stato di 12 milioni (quest’anno la controllante Gesa ha incorporato Arriba) con un Ebitda del 14%.

«Raramente una small cap come la nostra riesce ad avere la credibilità per condurre operazioni del genere, con controparti così prestigiose. – osserva Vincenzo Ferrieri, 33 anni, ex bocconiano e ceo di Cioccolatitaliani.

È un segnale molto importante al mercato. Certifica che il nostro marchio ha grandi potenzialità di sviluppo. Un management in grado di confrontarsi con operatori che fino ad oggi finanziavano solo grandi gruppi industriali».

Della squadra fa parte anche Marco Valle, ex manager Lavazza.

Interbanca ha però posto dei paletti nell’accordo: il rispetto dei covenant; la clausola che le risorse siano destinate solo allo sviluppo di nuovi punti vendita, il pegno sui titoli di proprietà. Il piano industriale 2016/19 prevede che il fatturato catena arrivi a 55 milioni. «I paletti sono rigidi – aggiunge Ferrieri – ma noi li seguiremo alla lettera».

Nel passato di Giovanni Ferrieri (padre di Vincenzo) c’è una lunga attività nella ristorazione a Napoli.

Nel 2009 però la famiglia ha dato vita a Cioccolatitaliani, il primo format italiano completamente dedicato al mondo del cioccolato.

«ispirandomi all’esperienza americana e australiana di Max Brenner, ma mettendoci il gusto italiano» sottolinea Vincenzo Ferrieri.

E il problema della stagionalità del cioccolato?

L’obiettivo del gruppo è la creazione di una rete di punti vendita che combinassero il cioccolato con i tipici prodotti della tradizione italiana. Gelato, caffè e pasticceria.

«Un’offerta completamente innovativa anche in termini di prodotto. Il vero cacao sudamericano prodotto dalla piantagione colombiano Luker, che vorremo acquisire» sostiene l’imprenditore partenopeo.

Dall’apertura del primo flagship store in via De Amicis a Milano nel 2009, si contano 23 punti vendita tra Italia ed estero. Di cui 4 a gestione diretta.

Tra il primo e il secondo negozio sono passati due anni: perchè?

«Prima di fare il salto – ricorda Ferrieri – abbiamo elaborato metodologie di lavoro e procedure standard valide per tutti. Un passaggio fondamentale per un’azienda che voglia crescere».

Nel prossimo triennio Ferrieri punta all’apertura di nuovi punti vendita nelle città più turistiche: Roma, Venezia, Firenze. E all’estero? «Ci piacerebbe tanto aprire in Cina – conclude Ferrieri -. Stiamo discutendo con un partner, ma il mio problema non è tanto aprire negozi quanto posizionare il mio brand».

Emanuele Scarci

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