MILANO – In questo articolo si vuole trovare risposta ad una questione piuttosto complessa. Come si è evoluto il mercato del caffè tostato nel mondo.
Mercato del caffè tostato nelle due decadi 1994-2014.
Per analizzare bene gli andamenti del mercato in questo periodo di tempo, ci siamo avvalsi dello studio di Maurizio Giuli (FOTO in alto). La fonte originale la trovate su questo link .
La ricerca ha osservato il fenomeno sulla base di due parametri principali.
Volume
Si può notare dalla figura 1, una crescita costante dei Volumi degli scambi di caffè tostato: nel 2014 il dato del mercato del caffè tostato è stato 5,14 volte superiore a quello del 1994.
Si può notare dalla figura uno, una crescita costante che ha riguardato il Volume del caffè tostato. Non solo: nel 2014 il dato del mercato del caffè tostato è stato 5,14 volte più alto del 1994.
Nel periodo tra il 1994 e il 2014, il CAGR (Compound Annual Growth Rate) in Volume è stato pari all’8.37%.
Valore
Il grafico (Fig.2) mostra chiaramente l’evoluzione degli scambi internazionali di caffè tostato dal punto di vista del Valore.
Nelle ultime due decadi, le cifre hanno evidenziato una significativa crescita.
Il fattore “Valore”, nel 2014 era 11,9 volte superiore rispetto al 1994, facendo registrare un CAGR di 12,52%.
Questo aumento non è stato del tutto regolare, come si potrà vedere da altri dati.
Mettendo a confronto i due parametri osserviamo che:
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- la crescita in Volume, è stata piuttosto costante durante il periodo 1994-2014. (FIG.1)
- la crescita a Valore è suddivisibile in due fasi.
La prima interessa gli anni che vanno dal 1994 al 2002 (FIG.3) e registra una debole crescita (CAGR 6.13%), inferiore rispetto a quella in volume che ha visto un CAGR del Volume (9.65%).
La seconda fase, tra il 2002 e il 2014, riporta un CAGR di 18.15%, quando nello stesso arco temporale, l’aumento a Volume non ha conosciuto variazioni rilevanti (CAGR 8.25%).
Le ragioni di questo divario possono esser ricercate nella relazione con le dinamiche del prezzo del caffè verde?
Analizziamo insieme il quadro. Nella prima immagine (FIG:5) è facile intravedere la correlazione tra i due indicatori di prezzo:
- Average Unit Price of Roasted Coffee
- ICO Composite indicator (Corr. 0,814)
Inoltre è possibile evidenziare che l’Average Unit Price ha subito un incremento di 2,2 volte durante le due decadi, quasi il doppio in confronto all’indicatore ICO (1,15).
Questa slide evidenzia uno sviluppo del Valore di mercato, tra il 2002 e il 2014. Un’evoluzione non riconducibile esclusivamente al fenomeno sul prezzo del chicco verde.
Quindi, ecco la vera domanda: quali altri fattori hanno influenzato questa crescita?
La spiegazione risiede nello studio dell’andamento dell’export del caffè tostato tra le Nazioni.
Dall’evoluzione dell’export dei principali paesi esportatori osserviamo che (FIG. 8):
- Nel periodo 1995-2014, i primi dieci Paesi esportatori hanno visto aumentare la loro quota di mercato dal 62% al 84%.
- Negli stessi anni, anche i Top five hanno ampliato il market share dal 59% al 68%.
- Tutto ciò ha portato ad un consolidamento dei Paesi esportatori in cui i primi cinque rappresentano oltre i 2/3 dell’export di caffè tostato nel mondo.
E, la seconda domanda è: quali sono i maggiori esportatori di caffè torrefatto?
L’Italia e la Germania sono stati, per quanto riguarda il Valore, i principali esportatori fino al 2010. Dopo il 2006 la Svizzera si è affacciata tra i protagonisti dell’export scavalcando in poco tempo il primato italiano. (FIG.8)
Com’è il quadro in termini di Volume?
La Germania rimane il primo esportatore, seguita dall’Italia, mentre la Svizzera scende in quinta posizione.
Ma continuando la nostra analisi: quali Nazioni stanno guadagnando o perdendo quote di mercato in termini di Volumi?
I dati evidenziano una perdita della Germania (-15% di market share) e degli USA (-5%). Al contrario, la Svizzera segna una performance positiva (+4%).
E invece dal punto di vista del Valore?
Dalla figura 12 emerge che le dinamiche tra le Nazioni non cambiano in maniera significativa; fatta eccezione per la scala di variazione.
La Germania ha perso quasi il 21% della sua quota di mercato. L’Italia e gli USA sono molto simili nel loro andamento ad U rovesciata. I Paesi Bassi rimangono stabili. La Francia e la Svizzera hanno visto un incremento della loro quota (Francia +4%, Svizzera +17%).
Come questa evoluzione ha influito sul mercato?
Per comprendere questo punto, partiremo dal caso italiano, che risulta molto interessante.
L’Italia ha guadagnato quote mercato quando il caffè italiano era considerato di qualità superiore rispetto alla media dei caffè esportati (periodo 1995-2004).
Il Paese ha iniziato a perdere posizioni quando altre Nazioni, in particolare la Svizzera, hanno iniziato ad esportare caffè con un valore unitario più elevato.
Considerando questo modello, possiamo affermare che il prezzo sia sensibile ai cambiamenti di Volume e Valore. Le Nazioni con un Valore più alto, guadagnano quote di mercato su quelle con un Valore più basso.
Conclusioni
Possiamo affermare che il commercio internazionale del caffè torrefatto è sensibile al prezzo, ma al contrario di molti altri settori, favorisce i players che propongono un prodotto ad elevato valore unitario, mentre penalizza quelli che propongono caffè commodity.
La crescita del commercio del caffè tostato è connesso alla qualità ed alle innovazioni che il prodotto stesso ha conosciuto.
In particolare l’export si è intensificato per effetto della globalizzazione degli stili di consumo, in cui la cultura del caffè Espresso ha svolto un ruolo centrale.
Il caffè espresso, insieme alle sue bevande, ha introdotto un nuovo stile di vita che ha allargato i consumi del caffè a nuovi paesi e a nuove fasce di popolazione.
Ciò ha riguardato in primis il consumo fuori casa ed in seconda battuta i consumi domestici con la penetrazione nelle case dell’Espresso in capsule.