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Nei Nap bar il sonno diventa business: si paga per schiacciare un pisolino

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MILANO – Nap Bar, l’ultima moda, l’ultima frontiera. L’ultimo in ordine di tempo è il “Siesta & Go” che ha recentemente aperto a Madrid: dall’Asia agli Stati Uniti si stanno sempre più diffondendo i luoghi dove i clienti “acquistano” il loro riposo.

Con l’affermarsi di un modello lavorativo dai ritmi sempre più serrati e spesso basato su un’esigenza di produttività ed efficienza estreme, la possibilità di concedersi anche poche decine di minuti di sonno durante la giornata sembra un lusso irraggiungibile.

Al contrario però, quella del riposo pomeridiano è un’opportunità che sta diventando realtà in sempre più luoghi del mondo, purché si sia disposti a pagarla come qualsiasi altro servizio commerciale.

Recentemente si stanno infatti diffondendo attività di business che mettono a disposizione dei propri clienti degli spazi dove poter riposare in cambio del pagamento della relativa tariffa. L’ultima in ordine di tempo è il “Siesta & Go”, che ha recentemente aperto a Madrid.

Il primo in Spagna

“Siesta & Go” è la prima attività di questo genere ad aver aperto nel Paese iberico, e già dal nome esprime chiaramente quale sia la sua missione: offrire, in particolare ai lavoratori spagnoli, la possibilità di prendersi una parentesi riposante nella routine quotidiana.

Non a caso è situato ad Azca, zona finanziaria e commerciale di Madrid. Le alternative proposte sono tante. Con tariffazione al minuto anche se 5 minuti “di cortesia” sono sempre garantiti. E nessuna necessità di prendere appuntamento.

Con prezzi decrescenti che vanno da 0,23 a 0,05 euro al minuto è possibile disporre di una vera e propria camera individuale. Oppure di un piano di un letto a castello. Ma anche di una postazione di studio, lettura o lavoro con tavolo e sedia o di una poltrona con puff poggiapiedi.

I costi scendono prenotando in anticipo per un determinato periodo di tempo. Tra gli “optional” forniti ci sono un tablet con connessione a internet. E un caricatore per dispositivi mobili.

Ispirazione giapponese

Maria Estrella Jorro de Inza, proprietaria del “Siesta & Go”, ha dichiarato a “El Pais” di aver tratto l’ispirazione per la creazione di una tale attività durante un viaggio in Giappone in cui notò diversi locali simili.

Nel Paese asiatico infatti la frequentazione dei “nap bar” (o “nap cafe”, dall’inglese nap che significa pisolino) è già molto diffusa. Con alternative di diverso tipo, come quelle dedicate alle sole donne.

A Tokyo, nel distretto di Harajuku, in occasione dell’ultima giornata mondiale del sonno e per un periodo limitato di tempo nello scorso marzo, ne era stato aperto anche uno di lusso. All’interno degli spazi di un noto locale. Che offriva la possibilità di riposare su letti del valore di 9mila dollari l’uno.

Anche nella non lontana Corea del Sud. Probabilmente a causa degli intensi ritmi professionali tenuti dai suoi abitanti. Che secondo l’Ocse si trovano nei primissimi posti della graduatorie delle ore lavorate annualmente. Ebbene, questo tipo di business sembra affermarsi.

Secondo uno studio dell’azienda locale Shinhan Card i clienti di questa attività sarebbero in particolare compresi tra i 20 e i 30 anni (63%) e tra i 30 i 40 (22%). Anche se la tendenza sarebbe in crescita pure tra le generazioni più mature.

Europa e Americhe

Nel Vecchio Continente il fenomeno sembra invece ancora in una fase più embrionale. E, a parte la recente esperienza madrilena, tra le più significative si possono segnalare l’esperimento di una “nap station” creata a Londra nell’estate del 2016. E “PAUZzzz” a Bruxelles. Dove al riposo vengono affiancati dei massaggi, effettuati sfruttando tecnologie all’avanguardia.

Abbinamento a trattamenti di bellezza che è possibile provare anche a New York. In attività come Yelo, a metà tra nap bar e spa. Mentre, discendendo verso sud nel continente americano, l’attenzione riservata a questo nuovo business è testimoniata dall’Argentina. Dove i “siestarios” trovano spazio anche nelle aziende e nelle università.

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