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Espresso italiano tradizionale, avanti uniti per il risconoscimento Unesco

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TREVISO – Pubblichiamo di seguito un articolo a firma del Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato apparso sul numero di giugno del Notiziario Torrefattori (organo del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè) in cui viene fatto il punto sulle attività del Consorzio (in particolare l’importante partecipazione agli eventi ICOMOS in concomitanza con il G7 della Cultura di Firenze) e sull’Assemblea svoltasi a Treviso il 29 maggio scorso.

Costituito nel settembre 2014, il Consorzio ha come missione la valorizzazione dell’autentico espresso italiano. Un obiettivo da raggiungere anche richiedendo all’Unesco il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità.

Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, in concomitanza con il G7 della cultura di Firenze svoltosi il 30 e 31 marzo u.s., è stato il principale partner degli eventi tenuti dall’ICOMOS presso il meraviglioso complesso della S.S. Annunziata.

Nel chiostro è stato servito agli ospiti il caffè espresso nelle tazzine appositamente e generosamente offerteci dall’I.P.A. con il logo del Consorzio e riportanti nel piattino la candidatura “WH UNESCO candidate”.

L’ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti) con 9.500 iscritti in 144 nazioni, 110 comitati nazionali e 27 comitati scientifici internazionali è la più grande organizzazione non governativa per i beni culturali e l’unico organismo per i monumenti e siti Unesco ed il Patrimonio sia materiale che immateriale.

L’ICOMOS ha un fondamentale ruolo consultivo per l’UNESCO.

La fortuna, che non sempre è cieca, ci ha assistito ed il nostro architetto e famoso urbanista Pietro Laureano, che tramite IPOGEA sta seguendo la nostra candidatura, è stato nominato Presidente dell’ICOMOS Italia.

Tutti i partecipanti al convegno sono stati resi edotti del ns. progetto e nella presentazione del FORUM al Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale è stato riservato un intero articolo (riportato a seguire).

La cassa di risonanza, anche attraverso i media locali e Rainews Toscana, è stata molto importante.

Passo ora all’assemblea che si è tenuta a Treviso il 29 maggio u.s.

Abbiamo modificato lo statuto, reso possibile un aumento dei consiglieri ed abbiamo drasticamente ridotto le quote associative. Questo per favorire l’ingresso nel Consorzio anche delle piccole e medie torrefazioni.

All’assemblea ha partecipato un importante esponente FIPE

Confidiamo possa entrare a far parte del Consorzio poiché perseguiamo gli stessi obiettivi.

La FIPE rappresenta la maggioranza degli esercizi pubblici italiani. E noi, tenuto conto anche del Gruppo Italiano Torrefattori al quale sono iscritte circa 200 torrefazioni italiane operanti principalmente nel settore dell’HO.RE.CA. e dell’I.N.E.I., rappresentiamo sicuramente la maggioranza degli espressi italiani tradizionali erogati in Italia!

Per quanto poi riguarda le tradizionali macchine da caffè fabbricate in Italia la rappresentanza è ancora maggiore.

Dobbiamo unire le forze, il Consorzio è aperto a tutti come prevede lo statuto.

Non dobbiamo perdere tempo ma far conoscere e riconoscere dal mondo che l’Espresso italiano tradizionale appartiene solo alla nostra bellissima ma spesso divisa Patria. Non devono prevalere gli interessi personali. Ma il più generale interesse di tutti anche ai fini della salvaguardia culturale delle nostre tradizioni.

Termino con un motto latino e l’augurio di ricevere numerose richieste di partecipazione al Consorzio. “Volenti nihil impossibile” (niente è impossibile per chi lo vuole).

Un caloroso saluto a tutti.

Giorgio Caballini di Sassoferrato

Presidente Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale

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