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Miele contro zucchero: quando è meglio preferire l’uno all’altro

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MILANO – Miele e zucchero sono due fra i più diffusi dolcificanti utilizzati in cucina e nella vita di tutti i giorni.

Al di là delle ovvie differenze aromatiche, è lecito domandarsi in quali casi sia più indicato utilizzare l’uno o l’altro e che cosa li distingua a livello più profondo.

Ecco gli elementi essenziali per conoscere le caratteristiche di entrambi.

La composizione

Sia il miele sia lo zucchero sono composti, in primo luogo, da fruttosio e glucosio. La principale differenza, tuttavia, risiede nel rapporto fra questi due composti. Nello zucchero si trova approssimativamente una suddivisione 50 e 50. Invece nel miele è composto, invece, al 30% di glucosio e meno del 40% di fruttosio.

Di conseguenza, il prodotto proveniente dall’apicoltura ha anche una serie di altre sostanze al suo interno. Per esempio acqua, polline, zuccheri più complessi e minerali come magnesio e potassio. Che variano a seconda della tipologia floreale alla base del prodotto.

Le calorie

Contrariamente a quanto potrebbe apparire dal confronto delle tabelle nutrizionali, lo zucchero è meno calorico del miele. Ciò è dovuto al maggiore peso specifico di quest’ultimo.

Un cucchiaino di miele contiene circa 64 calorie, mentre uno di saccarosio 49.

Va aggiunto, tuttavia, che il potere dolcificante del miele è superiore. E che quindi si può moderare tale disparità aggiustando le dosi. Ma se lo scopo è quello di ridurre l’assunzione di calorie allora il prodotto delle api non è un valido alleato.

Inoltre, da un punto di vista strettamente dietetico, il discorso è più complesso. Secondo quanto scrive sull’Huffington Post il nutrizionista Keith Kantor, il fatto che il prodotto delle api presenti circa il 20% di zuccheri complessi come la destrina fa sì che l’organismo fatichi di più a scomporli e assimilarli.

Risultato: l’assorbimento delle calorie dal miele è minore.

Le proprietà

Spesso decantate, le qualità curative e benefiche delle varie tipologie di miele hanno avuto in alcuni casi delle conferme di tipo scientifico.

Una delle più note, l’uso di tale dolcificante come rimedio naturale per la tosse, ha rivelato uno studio, ha un effettivo fondamento. Per quanto gli effetti non siano paragonabili a quelli di un farmaco.

Un altro studio del 2011, invece, ha evidenziato come il miele potrebbe rivelarsi d’aiuto per il trattamento delle allergie da polline. Si era osservata una riduzione del 60% dei sintomi somministrando miele di betulla ai soggetti allergici al polline della medesima pianta.

Rispetto allo zucchero, inoltre, il fluido dorato risulta più digeribile per via della presenza di alcuni enzimi trasmessi dalle api. Il miele, infine, contiene anche alcuni antiossidanti e vitamine, assenti nel saccarosio.

Lo zucchero, da parte sua, non è tutto uguale. Le versioni più grezze e ricche di melassa posseggono anche piccole quantità di minerali.

Le controindicazioni

Assumendone grandi dosi, sia lo zucchero sia il miele innalzano il rischio di obesità, di diabete di tipo 2 e di malattie al fegato.

Gli effetti sull’indice glicemico, però, sono più accentuati nello zucchero a causa della maggiore concentrazione di fruttosio.

Il miele, invece, non è adatto per il consumo nei bambini. Almeno fino ai 12 mesi di età, soprattutto se fatto in casa. Questo per evitare il rischio di contrarre il botulismo, una malattia provocata da un batterio potenzialmente letale.

Nonostante le maggiori proprietà del miele, insomma, entrambi i prodotti andrebbero consumati con parsimonia.

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