Cari appassionati lettori, oggi vi raccontiamo una breve storia triste sull’espresso italiano…
La situazione è la seguente
Questa volta avete deciso di trattarvi bene e fate uno strappo alla regola.
«Ti porto fuori», le hai detto.
Nel migliore ristorante della città. Le recensioni sono tutte ottime.
Avete preso un primo stellare, un secondo leggero ma ottimo e un dolce che potrebbe creare dipendenza.
Decidete di strafare e ordinate il caffè.
Lì, proprio lì. Nel ristorante migliore della città. E avete commesso un errore. Perché il sapore di quel caffè vi perseguiterà fino a casa. Cercate di buttarlo giù con zucchero e acqua, ma niente.
Il ristorante migliore della città?
Forse. Ma, il caffè, meglio prenderselo fuori.
È mai successo anche a voi?
Le certezze nella vita sono poche:
1. le borse delle donne sono buchi neri in cui perdere le chiavi di casa.
2. le lavatrici divorano calzini uno alla volta.
3. gli occhiali, quando li hai persi, sono sempre in testa.
4. il caffè, nei ristoranti, è sempre pessimo.
La ricerca del Sacro Graal sembra poca cosa rispetto a quella dell’amante di un buon Espresso.
Esiste o è solo una chimera, un vero espresso nel mondo della ristorazione?
Simona Greco, responsabile di HOST lo definisce “Il tallone d’Achille dei ristoranti italiani”.
Nadia Rossi, giornalista del settore, neppure più ci prova.
Francesco Sanapo, tre volte campione italiano di caffetteria e finalista al Mondiale di Melbourne, ha aperto tre locali tutti suoi pur di veder concretizzato questo sogno.
E allora Comunicaffè, lancia un appello a tutti i numerosi ristoratori che ci seguono: aiutateci in questa impresa.
Cerchiamo un vero Espresso che chiuda in bellezza il nostro pasto.
Proiettiamo il nostro Espresso-segnale come un faro nella notte sopra il cielo di Milano, tanto per cominciare.
Ristoranti pluripremiati, vogliamo degustare il vostro miglior caffè!
Fatevi sotto per sfatare finalmente questo falso mito. Insieme, possiamo contribuire a cambiare la cultura del caffè.
info@comunicaffe.it
