SCARPERIA (Firenze) – La Marzocco cavalca l’innovazione e il design, che da sempre contraddistinguono l’azienda di Scarperia (Firenze), in mano a un gruppo di investitori-manager italiani e americani, e aggiunge alla produzione delle tradizionali macchine da caffè professionali quelle che nascondono (sotto il bancone) la tecnologia e mostrano (sopra il banco) solo il modulo da cui esce il caffè o il vapore (nella FOTO sotto il titolo).
La Marzocco ha infatti acquisito la maggioranza di Modbar, azienda fondata nel 2012 a Fort Wayne, Indiana, che ha sviluppato questa tecnologia modulare e, dall’inizio dell’anno, ha avviato la produzione dei ‘moduli’ nei propri stabilimenti e la loro distribuzione.
Nel frattempo l’azienda toscana, che nei giorni scorsi ha festeggiato i 90 anni di vita (fu creata a Firenze nel 1927 dai fratelli Giuseppe e Bruno Bambi), continua ad aumentare l’occupazione: 360 i dipendenti nel mondo, di cui 210 tra lo stabilimento in Mugello e la sede milanese e gli altri nelle filiali internazionali (Usa, Regno Unito, Spagna, Australia-Nuova Zelanda) a cui nelle ultime settimane si sono aggiunte quelle aperte in Cina, a Shanghai, e in Germania, a Stoccarda.
Una decina di nuove figure professionali sono in via di selezione. Il fatturato aggregato 2016 è stato di 120 milioni, in crescita del 26% sull’anno precedente, realizzato vendendo in più di 100 Paesi (l’1% in Italia); anche per quest’anno le previsioni sono di crescita.
Il ricordo di Kent Bakke
«Quaranta anni fa, nel 1977 a Seattle ho visto per la prima volta una macchina da caffè La Marzocco e un anno dopo, nel 1978, sono venuto a Firenze», ha ricordato Kent Bakke, ceo de ‘La Marzocco International’, la società americana che distribuisce in Nord America, Canada e Messico, in occasione dei festeggiamenti a Scarperia per i 90 anni di vita dell’azienda con i dipendenti.
«Senza di voi non saremmo qui», ha aggiunto Bakke che è lo storico distributore americano a cui Piero Bambi, ancora oggi in azienda, si rivolse nel 1994 per chiedere se fosse interessato a rilevare La Marzocco, visto che lui non aveva eredi e aveva avuto problemi di salute.
Da allora l’azienda ha accelerato la sua vocazione internazionale, moltiplicando fatturato e dipendenti.