TORINO – La solidarietà sta in una tazzina. Un’immagine metaforica e poetica che però nasconde un fondo di verità (ma, perché no?, anche di caffè). Per scoprire di cosa si tratta basta raggiungere il civico numero due di via Prati, a Torino. Uno spazio ampio, pulito, luminoso, minimale.
La perfetta sobrietà degli arredi rappresenta la cornice ideale di qualcosa di molto speciale.
È sufficiente leggere cosa c’è scritto sotto quel cuore azzurro che mima una casa: Campo base.
Non siamo in alta montagna e non parliamo di alpinismo. Ma quello che molte associazioni si trovano costrette ad affrontare – sia nella quotidianità sia nella progettazione di sogni e speranze – è spesso faticoso come una spedizione.
È per questo che nasce il Campo base, un progetto della prima associazione digitale partita dal web per arrivare a offrire gratuitamente un infinito ventaglio di servizi alle piccole onlus che però sognano in grande e che quindi hanno dei bisogni.
Bisogno di cosa? Be’, di tutto. Dalla consulenza fiscale alla grafica, dalla progettazione a uno spazio fisico nel quale incontrarsi.
Per questo ogni settimana ci sono commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, psicoterapeuti, social media manager e agenzie di comunicazione pronti a offrire l’aiuto richiesto.
Tutto ha inizio con il progetto di 1caffe.org. È questo il nome della onlus fondata dall’attore Luca Argentero (nella FOTO con Beniamino Savio).
Lui, torinese, l’anno prossimo avrà quarant’anni. Nel frattempo ha recitato in una venticinquina di film, ha condotto trasmissioni televisive, ha vinto il premio Diamanti al Cinema come miglior attore non protagonista (Saturno contro) e sfiorato un David di Donatello come miglior attore protagonista per Diverso da chi?.
Una carriera di tutto rispetto, ma nella sua vita non c’è solo il cinema.
«1Caffè è un sogno» spiega Argentero. «Il mio, quello di mia sorella Francesca e dei miei amici Beniamino, Silvia e Federica. Un sogno che sta diventando realtà grazie ai nuovi soci, ai volontari, alle aziende che hanno creduto e credono in noi».
Nasce così questo spazio che in molti hanno già riconoscono come il «co-working della solidarietà». Non solo si scambiano esperienze e si trasferiscono conoscenze.
Al Campo base si fa di più: vengono coinvolti anche professionisti del mondo profit, si trasferiscono professionalità e aiuti grazie ai “quaderni del tempo” (delle vere e proprie bacheche che fanno incontrare domanda e offerta), si sostiene economicamente progetti meritevoli con una speciale raccolta fondi.
Basta donare l’equivalente di una tazzina di caffè, magari ogni giorno. Con Paypal, certo. Ma anche attraverso piattaforme come Bemoov e Satispay. Finora i caffè offerti sono più di 50 mila e hanno permesso di sostenere 300 associazioni.
L’obiettivo più ambizioso è quello che si deve ancora realizzare: dopo Torino, Argentero sogna di poter aprire un Campo Base in ogni città.
Eugenio Terrani