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venerdì 22 Novembre 2024
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In vigore da sabato l’obbligo di comunicazione dei corrispettivi per la D.A.

Lazzari (presidente CONFIDA Associazione Italiana Distribuzione Automatica): “Positivo il confronto tecnico con Agenzia delle Entrate, restano difficoltà per i malfunzionamenti del sistema informatico SOGEI e sono state penalizzate le aziende che hanno già effettuato investimenti per adeguamento sistemi privi di porta di comunicazione”.

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MILANO – Dal 1° aprile è entrato in vigore l’obbligo della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi introdotto con l’art. 2 comma 2 del Decreto Legislativo 127/2015 (e successive modifiche).

L’obbligo di comunicazione riguarda tutti i distributori automatici dotati di una porta di comunicazione (come definiti dalla risoluzione 116/2016 dell’Agenzia delle Entrate). Sono esclusi solo i distributori totalmente meccanici e quelli che rilasciano un scontrino o ricevuta (ad esempio i parcheggi e i pedaggi autostradali).

Mentre sono differiti al 1° gennaio 2018 (sulla base del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 30 marzo 2017) i distributori automatici privi di “porte di comunicazione” ossia non capaci di trasferire digitalmente (neanche attraverso update, adattamenti e/o comandi software) i dati ad un dispositivo atto a memorizzare e trasmettere gli stessi al sistema dell’Agenzia delle Entrate.

La categoria maggiormente interessata dalla riforma, per numero (oltre 800 mila in tutta Italia) e diffusione di distributori automatici, è il settore del vending (distribuzione automatica di alimenti e bevande) in cui operano circa 3.000 imprese in tutta Italia che danno lavoro a oltre 30mila persone.

“Apprezziamo il confronto costruttivo portato avanti con l’Agenzia delle Entrate – spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di CONFIDA – ma è da rimarcare la necessità che in fase di avviamento dei nuovi adempimenti trovi riscontro il criterio di flessibilità a fronte di situazioni di difficoltà dovute all’aspetto fortemente innovativo delle nuove disposizioni e nei ritardi dovuti al non adeguato funzionamento del sistema informatico predisposto da SOGEI”.

Difficoltà tecniche ammesse anche dalla stessa Agenzia delle Entrate che, in un comunicato di ieri, ha dichiarato di avere “piena consapevolezza delle fisiologiche criticità tecniche per la fase di start up”.

“Inoltre la successione delle disposizioni di legge – continua Lazzari – con l’estensione dell’obbligo della comunicazione dei corrispettivi ad altri settori che si avvalgono delle tecnologie automatiche e i conseguenti provvedimenti tecnici dell’Amministrazione fiscale, hanno configurato un quadro di incertezze nel nostro Settore.

Questa situazione penalizza alcune aziende tra le più strutturate e virtuose che per tempo, in mancanza di una data di previsione, hanno effettuato investimenti anche per l’adeguamento dei sistemi privi di porta di comunicazione.

Infatti queste aziende vengono a trovarsi a competere con imprese che, ancora per altri 8 mesi, operano in una situazione non monitorata dall’amministrazione finanziaria”.

L’impatto della riforma, infine, ha comportato un impegno importante per le imprese del settore che hanno dovuto affrontare degli investimenti per adeguare la propria strumentazione (ad esempio: acquisto e aggiornamento di software, acquisto di palmari e smartphone) senza che sia stata prevista alcuna agevolazione fiscale che in genere viene accompagnata a una misura di tale portata – come capitò negli anni Novanta con l’introduzione dei registratori di cassa.

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