MILANO – Ormai è una telenovela. L’iter legislativo brasiliano per autorizzare l’import temporaneo di caffè robusta si sta trasformando in un percorso di guerra. Sembrava fatta: i decreti sull’aliquota daziaria e sui requisiti fitosanitari erano già stati pubblicati in gazzetta ufficiale.
Il ministro dell’agricoltura Maggi e gli industriali del solubile davano il via libera per acquisito.
Ma un nuovo stop imprevisto è giunto tra martedì e mercoledì, dopo una drammatica riunione notturna promossa dal ministro-capo della segreteria di governo Antonio Imbassahy e del ministro dello sviluppo, dell’industria e del commercio Marcos Pereira.
Al tavolo dei due ministri, i rappresentanti delle organizzazioni di settore e un gruppo di alcune decine di parlamentari di vari colori politici ribattezzato “Fronte parlamentare misto del caffè”.
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