MILANO – Ecco la terza intervista ai vincitori usciti dal campionati italiani che si sono svolti al Sigep di Rimini: parla Giacomo Lo Cascio (FOTO Romedia sopra e sotto) tricolore Cup Tasting.
Si tratta di un’occasione unica per conoscere l’assaggiatore più bravo d’Italia attraverso le sue parole.
Cristina Caroli, Communication Manager SCAItalia, commentando queste interviste ha sottolineato l’importanza del sistema gare nella crescita dei baristi. Aggiungendo che “la possibilità di competere ad alto livello con altri competitor con cui misurarsi, fa uscire i ragazzi più maturi e completi. Si innescano delle amicizie, degli scambi molto importanti, la Community ne esce rafforzata e rinvigorita”.
Tutte le gare che vi stiamo raccontando dalla viva voce dei protagonisti sono state messe a punto da tutti i concorrenti, con grande studio e dedizione: forniscono nuovi spunti e sfide per gli appassionati e fanno crescere la curiosità e la voglia di avvicinarsi alla Specialty Coffee Association e ad suoi ideali di eccellenza.
“Una esperienza fantastica”, conclude Cristina Caroli.
La carta d’identità del campione
NOME E COGNOME Giacomo Lo Cascio
NATO A Termini Imerese (Palermo)
IL 2 ottobre1982
IL SUO MOTTO: volere è potere
IL SUO HOBBY NON A BASE DI CAFFÈ: dipingere
Come si è avvicinato a questa disciplina? Quando è scattato il colpo di fulmine con la caffetteria ad alto livello e con il Cup Tasting in particolare?
Mi sono avvicinato per curiosità circa tre anni fa partecipando alle lezioni di caffè espresso italiano a Firenze con Gabriele Cortopassi e Simone Celli e ad ogni corso di formazione il mio interesse verso questo mondo aumentava ogni volta di più.
Come si è migliorato, come ha appreso nozioni e tecniche, ha dei maestri o figure che la ispirano o che le hanno fatto da guida fino ad arrivare al mondo delle gare?
Beh all’inizio sono partito per gioco poi grazie a Paolo Milani e ai suoi allenamenti sono riuscito a migliorarmi.
Come ha impostato la sua preparazione e come ha trovato i tempi per farlo?
Ogni settimana venivano fatti allenamenti .
Per arrivare a gareggiare a Rimini ha avuto bisogno di un team? Chi sono stati i suoi trainer?
Ho sempre avuto vicino persone valide e preparate e dei buoni compagni di allenamento.
Come si è trovato con gli altri concorrenti?
Bene.
Com’era l’atmosfera nel backstage?
Era tesa e sentita visti i diversi nomi di professionisti che partecipavano.
RIMINI 2017: Il momento brutto che ha superato.
Le semifinali…sono passato per ultimo
RIMINI 2017: Il momento bello che non dimenticherà mai.
Quando Luigi Lupi ha alzato l’ultima tazza che confermava il mio en plein.
Pensava di vincere?
Vincere no, ma un buon piazzamento si.
A chi vuole dire grazie?
A tutte le persone che hanno creduto in me…. ma anche a me stesso!!!!
Cosa è cambiato nella sua vita da quando sei Campione, giudica questo titolo una opportunità professionale?
Sono titolare con mia moglie di una caffetteria e forse tutti i discorsi sul caffè fatti ai miei clienti alla fine sono serviti…
Ora, il prossimo impegno è a livello mondiale, quanto del tuo tempo dovrai dedicare all’allenamento?
Il mio trainer ha detto tanto!!!!
C’è qualche campione internazionale che ammiri in particolare, e che speri di incontrare personalmente nel tuo viaggio per il mondiale, e tornare con il fatidico selfie?
Si ci sarebbero un paio di personaggi che mi piacerebbe incontrare…anche se sarebbe bello tornare a casa con un selfie che ritrae me e il mio trainer con il titolo mondiale!!!!!!!