MILANO – Sede centrale a Roma, 5 stabilimenti produttivi (compreso quello di Grom, in provincia di Torino, marchio acquistato lo scorso anno e quello di Caivano a Napoli dove si prepara il gelato Caffè Zero), circa 3.500 dipendenti. In Italia si presenta così Unilever, la cui iscrizione alla Camera di Commercio di Roma è avvenuta nel 1966, ma con stabilimenti produttivi e marchi precedenti anche alla creazione della ragione sociale. Stando al bilancio depositato l’azienda ha realizzato a fine 2015 un fatturato superiore agli 1,4 miliardi di euro (+2,8%) con utile superiore ai 27,8 milioni di euro.
Unilever punta sull’Italia
Naturale che quanto accade Oltremanica possa impattare al di qua delle Alpi da dove, con i suoi stabilimenti, il gigante anglo-olandese del largo consumo rifornisce vari angoli del globo (i dadi Knorr e i prodotti per la casa arrivano anche in Australia).
A Caivano in provincia di Napoli (800 persone circa nello stabilimento dove si producono 320 gelati diversi) dal 1975 c’è la fabbrica dello storico marchio di gelati Algida. Al celebre “cornetto” sono dedicate 4 linee di produzione sulle 16 totali e quella di Caivano è la più importante fabbrica di gelati europea e la seconda nel mondo. Qui la produzione è dedicata per il 40% all’export.
A Sanguinetto (300 dipendenti nello stabilimento nato 51 anni fa), nella Bassa Veronese c’è l’unico sito di produzione europeo del “cuore di brodo” Knorr
Qui si producono comunque, risotterie, zuppe e dadi a marchio Knorr, con una produzione che va all’estero per il 70 per cento.
A Pozzilli (Isernia), Unilever ha lo stabilimento vecchio di 36 anni con 230 dipendenti e 180 milioni di bottiglie prodotte ogni anno nascono gli ammorbidenti Coccolino e i detergenti a marchio Svelto, Cif e Lisoform. Come a Pozzilli anche a Casalpusterlengo (Lodi) vengono realizzati i detergenti dei marchi Unilever.