MODENA – Ricordate quando Rocco Siffredi era stato “beccato” a Carpi? Adesso è stato presentato il primo di quattro spot girato dal pornoattore in città, una piccola saga. Lo trovate sopra. Per vederlo basta cliccare sulla freccia in centro.
La produzione è stata seguita passo dopo passo dalla sigla modenese Black Whale. Costituitasi a febbraio di quest’anno, la società ha ricevuto una telefonata dalla Caffè Bonini. La commissione era di girare una serie di contenuti pubblicitari con un testimonial prestabilito.
Il resto era affidato alla loro fantasia. «In una giornata abbiamo creato una campagna pubblicitaria da quasi sette mesi», ha esordito Gabriele “Galk” Al-Khrisha, giovane titolare della “Balena nera” con Luca Fabbri.
La prima proposta era di girare a Budapest nella sede di Siffredi. «Abbiamo valutato tutto – ha ripreso Luca – e abbiamo valutato di restare nel Modenese. Abbiamo invaso lo showroom di Pignatti». I due ragazzi hanno curato i provini delle ragazze. Tra le sessanta pretendenti ne sono state scelte venti.
Le selezioni sono avvenute a giugno, quando già molte modelle erano in vacanza. Nel trailer sono già anticipate due scene. Nell’una il protagonista è un agente segreto e si confronta con varie “Bond girls”, nell’altra è un commesso in un negozio di caffè. Per evitare distrazioni, lo staff ha deciso di ritirare tutti i cellulari alle ragazze in attesa del ciak.
Le riprese sono state veloci anche se, hanno assicurato i giovani, qualche volta l’attore principale scompariva di scena. Più difficile è stato passare inosservati. Galk ha raccontato che l’ospite girava con un cappuccio alto per evitare di farsi riconoscere. Un giorno la moglie Rosa Caracciolo ha chiesto di fare shopping ed ecco che la punta dell’iceberg è venuta a galla.
Il gruppo era stato fermato anche da una serie di giovanissimi la sera prima. «Rocco è una persona simpatica e umile – ha spiegato Galk – in grado di avere un confronto con chiunque». «È una persona duttile, flessibile, pronta alla battuta – ha ripreso Luca – ci ha stupito. Ci ha fatto anche i complimenti percome ci siamo organizzati».
Finite le riprese (su loro sceneggiatura), si sono occupati del montaggio e della post produzione. Per il duo la collaborazione con la proposta di Luca Cocco è stata una tappa intermedia che ha visto come prequel Tokyo e come seguito avrà Dubai. Niente male per una realtà operativa da pochi mesi e che unisce due progetti:
The Render e Atypical Films.
Il primo è l’eredità di Gabriele, già mente del programma Tabù sul mondo del burlesque. Il secondo era stato portato avanti da Luca dopo il terremoto del maggio 2012. Entrambi non amano stare alle dipendenze di nessuno e sono intercambiabili nei loro ruoli. Collaborano con dieci figure professionali, definite in base alle necessità. Il “making of” è stato affidato a Christian, un diciottenne. Vivono nell’era dei social, ma credono sia fondamentale il passaparola.