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venerdì 22 Novembre 2024
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Café Noir di Ragusa spiega perchè non scegliere caffè africano

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Ecco un parere su un tema d’attualità.

Avrete sicuramente sentito che il caffè africano è molto pregiato,e che non può mai mancare in una miscela che si definisca davvero di alta qualità.

Se ne parla al bar, i grandi marchi del caffè ne vantano l’uso (addirittura, alcuni realizzano miscele di arabica 100% africana) e avrete visto anche molte pubblicità in merito.

Insomma, l’opinione comune è che il caffè africano sia a priori un caffè di qualità superiore, se non la base di una miscela perfetta.

Ma è davvero così?

In questo articolo abbiamo spiegato che Il caffè perfetto non esiste, e che la qualità di una miscela andrebbe sempre valutata tramite un’analisi polisensoriale diretta che vi permetta di coglierne le sfumature aromatiche, corposità e persistenza, senza mai guardare a nessuna etichetta precostituita.

La narrazione secondo cui il caffè africano sia a prescindere di qualità superiore è fondamentalmente falsa, esattamente come lo è quella della miscela 100% Arabica.
Lo ripetiamo, non è un’etichetta a rendere una miscela particolarmente gradevole al palato.

Ma perchè non usiamo caffè africani?

Prima di spiegarvelo, bisogna specificare che nell’Africa subsahariana vengono coltivate entrambe le piante di Coffea: Arabica e Robusta.

Arabica
Cresce principalmente nell’area del corno d’Africa e in Kenya: dalle sue bacche si ricava un caffè solitamente molto pregiato, con un aroma dolce e molto gradevole.
Robusta
Per la sua adattabilità, la robusta è molto più diffusa: necessita di minori attenzioni, resiste maggiormente agli agenti esterni e costa meno produrla.
Viene coltivata principalmente nell’area occidentale dell’Africa tropicale, in Paesi come Guinea e Nigeria, ma le coltivazioni arrivano ad estendersi anche nel Sud Sudan.

Chiarito questo aspetto, possiamo presentarvi i 5 motivi per cui nella nostra miscela non troverete caffè africano.

  1. Stripping

Con questa tecnica vengono raccolte contemporaneamente tutte le bacche presenti nel ramo, senza selezionare le bacche mature, le uniche, dalle quali poter ottenere una miscela davvero di alta qualità.
Questa tecnica, molto veloce ed economica, è molto usata in Africa.

La conseguenza?
Abbiamo riscontrato una buona percentuale di residui, di bacche acerbe, secche o difettate: non esattamente ciò che serve per creare una miscela d’autore.

2. Concentrazione di caffeina

Complici le condizioni non sempre ottimali in cui cresce la pianta, il caffè prodotto in Africa tende ad avere un aroma molto forte, con un gusto troppo aggressivo e troppo ricco di caffeina.

Sebbene naturale, una concentrazione eccessiva di questa molecola nella miscela può generare effetti nocivi per la salute, oltre a rendere il caffè molto amaro e per questo sgradevole al palato.

3. Aroma terroso

Durante i nostri test di degustazione, abbiamo riscontrato spesso che le robuste africane lasciano al palato una sensazione terrosa, di sporco.

Si tratta di un grave difetto del caffè, che si manifesta quando è presente della materia organica nei pressi della coltivazione o quando il caffè è trasportato o conservato in condizioni igieniche scarse.

4. Scarso controllo

In più di 25 anni di attività, abbiamo analizzato tanti monorigine diversi e ci siamo imbattuti spesso in caffè africani contenenti residui, sassi, o chicchi difettati.

Nonostante pratichiamo un ulteriore filtraggio del caffè quando giunge nella nostra torrefazione, preferiamo ridurre a monte il rischio di incontrare caffè difettato.
Ne bastano pochi grammi per compromettere definitivamente la qualità e il gusto della nostra miscela: ed è quello che vogliamo assolutamente evitare.

5. Scarsa compatibilità con altri monorigine

Il caffè africano, per via del suo aroma così aggressivo e della concentrazione di caffeina, tende a coprire gli aromi e le proprietà organolettiche degli altri monorigine, alterando il gusto corposo con note di cioccolato e pane tostato tipico della nostra miscela.
Per tutti i motivi che leggi sopra, abbiamo tratto delle conclusioni: il caffè africano non fa per noi.

Questo vale anche per gli arabica africani, che come abbiamo detto sono generalmente di alta qualità e non hanno nulla a che vedere con i difetti tipici delle robuste africane, presentati poco sopra.

Ciononostante, dopo i numerosi test organolettici abbiamo scelto di utilizzare altri monorigine, che riteniamo più bilanciati e adatti al tipo di miscela che i nostri clienti continuano a scegliere da più di 25 anni.

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