VENEZIA – Il film di Cristiano Bortone ‘Caffé’, tre storie che hanno al centro la bevanda amata in Italia ma diventata status symbol in Cina, è il primo che ha la doppia nazionalità e uscirà a breve sia nel nostro Paese (già il 22 settembre) sia in Cina.
E’ il primo di molti progetti presentati alle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia grazie ad un accordo che prevede lo stanziamento di 600 milioni di dollari da parte del governo della Repubblica Popolare. Nel cast internazionale c’è anche l’italiano Ennio Fantastichini.
Nelle sale dal 22 settembre
Il film, che sarà nelle sale dal 22 settembre, è la prima produzione italo-cinese grazie a Orisa Produzioni, Savage Film, Road Pictures e China Blue con Rai Cinema.
Un viaggio al sapore di caffè quello intrapreso da Cristiano Bortone per un film dal respiro internazionale “Ho messo insieme i Paesi che ritenevo più significativi: l’Italia perché è il mio paese d’origine, la Cina perché oggi è il Paese più rilevante e il Belgio perché è il simbolo del conflitto razziale che sta vivendo oggi l’Europa”. Un intreccio che racchiude i profumi e le fragilità della nostra società attraverso la vita di tre uomini fisicamente distanti ma emotivamente molto vicini.
Nel cast Dario Aita, Miriam Dalmazio, Michael Schermi e Ennio Fantastichini che ci racconta “Ho sempre avuto l’impressione che non fosse un film italiano ma avesse un respiro più largo parlando di temi che possano essere compresi anche in altri paesi. Il Caffè diventa il trade union tra tre storie articolate: una che riguarda la sparizione di un totem di famiglia, un’altra che racconta i problemi del capitalismo dell’industria e un altro che parlasse, come un racconto di formazione, di un giovane ragazzo che incontra il mentore sbagliato, che sarei io”.
“L’idea del film nasce dalla voglia di avviare una riflessione sul mondo contemporaneo e su cosa stiamo lasciando ai nostri figli. Ho pensato al caffè perché un mio caro amico ha un famoso bar in centro e mi ha raccontato tutte le curiosità su questo aroma”, spiega il regista che torna al cinema dopo la commedia 10 modi per farla innamorare.
L’umanità quotidiana del caffè
L’attrice Miriam Dalmazio leggendo la sceneggiatura è rimasta colpita proprio dall’umanità con cui il caffè viene consumato oggigiorno “Il caffè è infatti un dio onnisciente che dirige la vita delle persone che però poi cercano di sopravvivere grazie all’amore”. “Parlare di persone diverse che condividono un piacere come il caffè è di per sé un’idea geniale perché arriviamo a comprendere che siamo tutti legati da un filo che rischia di rompersi da un momento all’altro”, commenta l’attore Hichem Yacoubi.