BOLOGNA – Dopo la presentazione ufficiale del main sponsor “Segafredo-Zanetti” i tifosi virtussini si sono sentiti molto meglio. Il respiro non è più affannoso, la tachicardia quasi scomparsa e dietro l’angolo appare una nuvola rosa. Qual è il motivo? Massimo Zanetti (foto in alto), patron di Segafredo Zanetti, ha versato 10 milioni di euro nelle casse bianconere?
No, non si sa, qualcuno sussurra che forse arriverà forse a 2 per fare un’A2 d’alto livello, senza promozione come obiettivo dichiarato (ma l’appetito vien mangiando…).
Il motivo di questa nuova tranquillità è più psicologico che venale. Il suo passaggio da Socio Fondatore a “main sponsor” ha dato qualcosa non misurabile in euro. Ha dato fiducia. A tutto l’ambiente. A tutti i tifosi.
La sua immagine e la sua potenza economica hanno rassicurato i fans bianconeri: la tanto attesa svolta c’è stata e dovrebbe essere, anzi è quella giusta. Guardando nel passato dell’Azienda si nota che gli investimenti pubblicitari fatti sono sempre stati improntati, pur in settori diversi, a lanciare giovani e a vincere. Ed i risultati positivi non sono mancati.
Problema Fondazione
Massimo Zanetti ha anche un altro merito: ha fatto scoprire le carte all’interno della Fondazione. Ora i Soci, Fondatori e non, debbono uscire allo scoperto e dichiarare se esiste e quanto vale l’attaccamento alla Virtus. Renato Villalta nel periodo della sua presidenza ne ha arruolati diversi e di prestigio.
E ad ogni ingresso il petto dei tifosi si gonfiava pensando e sperando che questi signori, e come titolari di Aziende lo sono veramente, avrebbero non solo fatto il tifo dagli spalti ma anche dimostrato le loro intenzioni rimpinguando la cassa bianconera, piuttosto in crisi…. Ed invece più d’uno, una volta versata la quota d’ingresso (25.000 euro) non si è neanche fatto vedere alle partite e di conseguenza ha anche tirato indietro la mano all’annuncio di un aumento di capitale.
Questi signori vanno comunque ringraziati per la cifra versata, ma va chiarita la loro presenza in Fondazione e soprattutto la loro partecipazione. La ripartenza deve essere chiara in tutti i contorni.