Tenete a freno i bollenti spiriti: tra poco, ai tavolini dei McDonald’s e degli Starbucks, di bollente troverete solo panini e caffè. Fino a pochi giorni fa, nelle tante filiali dei giganti della ristorazione Usa, gli avventori potevano entrare, sedersi e avere accesso gratuito alla rete wifi. Da oggi il via libera alla connessione rimane ma con qualche limite: niente siti porno.
L’associazione Enough is Enough (parafrasando, “Quando è troppo, è troppo”) canta vittoria, così come il National Center on Sexual Exploitation: i gruppi anti-pornografia hanno fatto pressione sulle aziende perché frenassero i contenuti espliciti. E hanno vinto la battaglia.
Tutto comincia dai panini. Censura per alcuni, liberazione per altri: comunque la si voglia intendere, la scelta di “bandire” il porno dal wifi viene abbracciata per la prima volta dalla catena McDonald’s.
In realtà il primato andrebbe alle piccole catene come Panera Bread and Chick-fil-A, ma è con McDonald’s che il filtro diventa mainstream.
“Vogliamo creare un ambiente sicuro per i nostri clienti, pensiamo anzitutto alle famiglie”, ha fatto sapere l’azienda. I filtri sono già attivi nei ristoranti in Gran Bretagna, ma questa settimana McDonald’s ha reso noto di averli messi in pratica anche nella maggioranza dei locali Usa.
Dopo l’hamburger, è arrivato anche il caffè “porn free”: venerdì, Starbucks ha fatto sapere di voler aderire all’appello anti-pornografia. Se si sommano i locali a firma McDonald’s alle filiali di Starbucks, la cifra è notevole: più di 21mila punti vendita. Decine di migliaia di tavolini a prova di buon costume.
La scelta non è peregrina ma si inserisce in una tendenza a “coprire”: persino il Ceo di Playboy, Scott Flanders, ha ammesso di recente che “c’è troppo porno nella società americana”. La storica rivista erotica Usa ha eliminato da febbraio il nudo in copertina.
Ora gli attivisti di Enough is Enough incassano la “vittoria dei ristoranti” e rilanciano invitando altri a seguire l’esempio: “Aveva fatto bene la Gran Bretagna di Cameron a darci retta e a cominciare a diffondere i filtri. Finalmente anche qui negli States i wifi saranno a prova di famiglie e di bimbi”, dice Donna Rice Hughes, presidente dell’associazione.
“La sicurezza di internet è una questione di salute pubblica prioritaria per i nostri ragazzi: ormai la pedopornografia è un virus sul web”.
“Dopo McDonald’s e Starbucks, speriamo che aderiscano anche alberghi, centri commerciali, biblioteche e tanti altri”. Perché alla pornografia, dice Rice Hughes, “bisogna mettere un freno”. Anzi, un filtro.