MILANO – Fin dalla preistoria l’uomo ha sempre cercato le soluzioni più innovative e si è concentrato in particolare sullo studio dei metalli, per cercare nuove leghe più resistenti, meno tossiche e più idonee all’impiego. Che ci fosse poi una relazione tra metalli ed acqua lo sapevano anche gli antichi Romani, che già 2000 anni fa usavano lasciare depositare l’acqua di notte in contenitori di rame o ottone per avere acqua ionizzata da bere, più pulita e più dolce grazie ad una reazione elettrolitica.
L’ottone in particolare ha attirato per millenni l’attenzione dei costruttori e inventori per tutti i vantaggi che offre nei più svariati settori, dall’industria meccanica, all’edilizia e arredamento, alle apparecchiature elettriche fino alle monete e agli strumenti musicali che da questa lega prendono il nome.
L’ottone è infatti una lega ossidabile formata da rame (Cu) e zinco (Zn), alla quale possono essere aggiunti altri elementi per ottenere determinate proprietà:
- il manganese e lo stagno aumentano la resistenza alla corrosione;
- il ferro aumenta il carico di rottura;
- l’alluminio aumenta la resistenza alla corrosione e all’abrasione;
- l’antimonio e l’arsenico inibiscono la dezincificazione;
- il nichel migliora le caratteristiche meccaniche e la resistenza alla corrosione;
- il silicio serve a disossidare e favorisce la creazione della fase β.
Nel settore alimentare, la lega di ottone che viene utilizzata con più frequenza viene identificata con il codice OTTONE OT 58 – CW617N, ed è una lega standard per stampaggio a caldo che associa ad ottime performance di deformabilità a caldo, buona lavorabilità per asportazione di truciolo. È conforme alla normativa DIN e del gruppo 4MS per i materiali a contatto con l’acqua destinata al consumo umano. Utilizzabile nelle più svariate applicazioni: valvolame, rubinetteria, accessori per impianti idrotermosanitari, bulloneria, maniglieria, morsetteria e componentistica in genere.
Il 1913 è un anno che ha segnato una svolta nel settore della metallurgia: l’inglese Harry Brearley crea una lega di ferro e carbonio dotata di una notevole resistenza alla corrosione, specie in acqua dolce o in ambienti molto umidi: inizia l’era dell’acciaio inossidabile.
Il cromo presente nella lega rende l’acciaio capace di passivarsi, cioè di ricoprirsi di uno stato sottile (3-5 × 10−7 mm), aderente ed invisibile di ossidi, che lo proteggono dall’azione di agenti chimici esterni. Se questo film viene danneggiato si riforma dalla matrice dell’acciaio.
L’acciaio inox viene quindlizzato come materiale utilizzato per il contatto con gli alimenti, sia per la sua robustezza e funzionalità che per le caratteristiche di igienicità necessarie nell’industria alimentare e di trasformazione. L’igienicità di un materiale è infatti caratterizzata da:
- Elevata efficacia nella rimozione di batteri e residui nelle fasi di pulitura per l’intera vita utile dell’attrezzo o del macchinario;
- Difficoltà di residualità batterica dopo le azioni di pulitura;
- Resistenza alla corrosione, cioè l’inerzia del materiale a reagire con le sostanze con cui il materiale stesso viene in contatto. Permette sia un’elevata resistenza all’azione di solventi e detergenti che di evitare lo scambio di elementi tra il materiale e le sostanze alimentari, che rimangano inalterate sia dal punto di vista chimico che organolettico e tossicologico;
- Assenza di qualunque rivestimento protettivo, che potrebbe scheggiarsi, fessurarsi e o rilasciare sostanze negli alimenti e che necessita di particolari prodotti chimici per la pulizia;
- Struttura superficiale compatta e priva di porosità che evita che il macchinario assorba sostanze di varia natura, siano esse alimentari o detergenti, e quindi il successivo rilascio di tali sostanze.
Nell’industria del caffè si va verso l’ottone OT57 ma sta sempre di più prendendo piede l’utilizzo dell’acciaio inox per le caratteristiche di igienicità sopra descritte.
Il risultato in tazza è decisamente migliore, più pulito ed è assente il gusto di metallo che inevitabilmente presente in alcune macchine datate o sulle quali non è stata fatta adeguata manutenzione.
La richiesta di passaggio all’inox è in costante aumento da parte di clienti da tutto il mondo, desiderosi di ridurre la necessità di decapaggio dei componenti, cioè l’eliminazione chimica degli strati superficiali ossidati o di contaminanti tramite soluzioni di acido o alcali. Il decapaggio necessario per l’eliminazione della ruggine dalla macchina rende infatti la superficie trattata estremamente porosa, perdendo le caratteristiche di igienicità necessarie.
L’inox, testato per resistere a temperature fino a 300°C è altamente resistente all’acqua, al vapore dell’acqua, all’umidità, agli acidi alimentari e ad acidi deboli organici e inorganici ed ha una durata superiore pur richiedendo una manutenzione ridotta rispetto altri metalli.
Numerosi test hanno dimostrato un grado di pulibilità analogo a vetro e porcellana anche dopo numerosi cicli automatici di pulitura ed è uno dei pochi materiali metallici inserito nel decreto del 21 marzo 1973, che fissa la “Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con le sostanze di uso alimentare”.
Il reparto Ricerca&Sviluppo di Nuova Ricambi sta lavorando sempre di più materiali esenti piombo ed ha realizzato diversi componenti, tra i quali filtri, filtri ciechi e portafiltri per tutte le principali case produttrici di macchine da caffè espresso professionali in acciaio inox.
Un’attenzione particolare è stata fatta nella scelta delle elettrovalvole in inox, per le quali sono state selezionate come partner la società Sirai, sia per l’elettrovalvola a 2 vie[1] che a 3 vie[2], e la società Parker con tre prodotti a catalogo: l’elettrovalvola a 2 vie, quella a 3 vie e quella a 3 vie a 24 volt.
Nella scelta dei pompanti, sono stati selezionati il pompante piccolo con aggancio Faema e il pompante a fascetta per tutte le altre macchine.
L’azienda è sempre alla ricerca di soluzioni sempre più innovative per poter presentare ai propri clienti internazionali un catalogo degno di un’azienda One Stop Shop, che con oltre 11.000 referenze è in grado di soddisfare dal 1980 le richieste di clienti sempre più esigenti.