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venerdì 22 Novembre 2024
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New York e Londra hanno interrotto la striscia positiva dei prezzi

La settimana si apre con ulteriori ribassi sui mercati del caffè. Attesa per la seconda stima Conab sul nuovo raccolto brasiliano, che verrà presentata domani mattina.

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MILANO – Borse, indietro tutta. La settimana trascorsa ha visto un complessivo arretramento nelle quotazioni dei mercati a termine, più marcato sul fronte degli arabica. I ribassi sono proseguiti nella giornata di ieri, con chiusure ancora in rosso, sia a New York che a Londra.

E dire che ancora all’inizio della settimana scorsa, l’Ice Arabica era assestato saldamente in area 130 cents. Lunedì 16 maggio il contratto principale (luglio) apriva infatti l’ottava guadagnando 350 punti e chiudendo a 133,60 cents per libbra, poco al di sotto dei massimi di giornata.

Ad alimentare gli acquisti, i timori di un calo delle esportazioni dal Brasile, a fronte delle più recenti stime sull’entità delle scorte di fine stagione, e il parziale rafforzarsi del real sulla moneta americana.

Dopo nove sedute consecutive in territorio positivo, tuttavia, una correzione negativa era nell’aria.

E i ribassi arrivavano puntualmente sin dal giorno successivo (martedì 17 maggio). Luglio raggiungeva inizialmente un nuovo massimo intraday di 135,30 cents, ma perdeva quota nel prosieguo della seduta cadendo in territorio negativo.

Le perdite alla fine erano contenute – appena 90 punti – ma ugualmente significative, poiché spezzavano un prolungato ciclo rialzista.

Le prese di beneficio si sono intensificate nei due giorni successivi. E così, dopo aver lasciato sul terreno ulteriori 260 punti mercoledì, il prezzo benchmark è letteralmente crollato giovedì: ben 615 i punti bruciati in una sola seduta: la perdita giornaliera più pesante degli ultimi 7 mesi.

La debolezza del quadro tecnico ha favorito le massicce prese di beneficio.

Ma altrettanto importante è stato il ruolo dell’analisi fondamentale. Su questo fronte hanno influito le più recenti stime relative al raccolto brasiliano, molto favorevoli, perlomeno per quanto riguarda la produzione di arabica.

Come pure il dollaro in ripresa, a fronte delle voci sempre più insistenti e concrete di un possibile rialzo dei tassi americani, in occasione della prossima riunione del direttivo della Fed.

Parziale consolidamento nella seduta di venerdì: luglio ha guadagnato 75 punti risalendo a 124,70 cents.

Ma l’inizio della nuova settimana ha visto ancora ribassi. Ieri, infatti, luglio ha perso 255 punti terminando a 122,15 cents.

L’Ice Robusta ha toccato i suoi massimi martedì scorso, quando il contratto benchmark (anche in questo caso luglio) ha chiuso a 1.699 dollari per tonnellata, dopo aver violato la soglia dei 1.700 dollari in corso di contrattazione.

A seguire, due sedute al ribasso (persi 61 dollari tra mercoledì e giovedì). Anche Londra ha quindi concluso la settimana in ripresa risalendo venerdì a 1.660 dollari.

I prezzi sono tuttavia tornati a scendere nella seduta di ieri: luglio è arretrato marginalmente chiudendo a 1.643 dollari.

Dopo i report paese del Dipartimento americano dell’agricoltura, diffusi la settimana scorsa, c’è attesa questa settimana per la seconda stima ufficiale sulla produzione brasiliana 2016/17, che verrà presentata domattina a Brasilia.

Nella sua prima stima, diffusa lo scorso mese di gennaio, Conab ha previsto un raccolto compreso tra i 49,13 e i 51,94 milioni di sacchi.

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