MILANO – Dalla Nuova Zelanda alla Polonia, dal Sud Africa al Canada, dal 13 al 15 maggio venti Paesi hanno partecipato alla più grande pausa caffè del mondo, consumando insieme 5,7 milioni di tazze di caffè Fairtrade per dimostrare il proprio sostegno ai produttori nella loro lotta agli effetti del cambiamento climatico.
In Italia, oltre 8.000 persone nel week end hanno raccolto la sfida lanciata da Fairtrade, attraverso eventi e coffee break a tema organizzati a scuola o all’Università, nel proprio ufficio assieme ai colleghi, nei supermercati o al bar.
Da Torino a Messina, 48 eventi (sia pubblici che privati) sono stati registrati sul sito dell’iniziativa Fairtradechallenge.org per un totale complessivo di 11.500 tazze di caffè Fairtrade consumate da venerdì 13 a domenica 15 maggio.
“La fantastica risposta alla Grande Sfida lanciata da Fairtrade dimostra come tutti gli appassionati del caffè di ogni età, nazionalità ed estrazione sociale vogliano fare tutto il possibile per aiutare chi produce la loro bevanda preferita” afferma Giuseppe Di Francesco presidente di Fairtrade Italia (FOTO in alto).
“Università, uffici, negozi, bar, supermercati e tanti cittadini hanno preso parte con entusiasmo e creatività alla Grande Sfida Fairtrade. Tutti insieme hanno così inviato un messaggio chiaro ai governi e gli amministratori pubblici: grazie a Fairtrade abbiamo la possibilità di supportare gli agricoltori nella loro lotta agli effetti dei cambiamenti climatici”.
La sfida nella sfida.
Quattro bar di Milano, Torino, Roma e Napoli si sono sfidati a suon di tazzine a chi avrebbe consumato il numero maggiore di caffè Fairtrade.
Nei tre giorni della Grande Sfida hanno coinvolto i propri clienti con momenti di animazione e approfondimento, e al termine del week end è stato il Farmers Sosteria Agricola della Stazione Tiburtina di Roma a vincere la competizione, totalizzando il numero maggiore di caffè Fairtrade venduti.
Le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla produzione del caffè
Il caffè è una delle coltivazioni più colpite dall’aumento delle temperature e delle piogge, dalle inondazioni e dalla siccità.
Milioni di produttori di caffè in tutto il mondo stanno lottando per difendere il proprio raccolto e riuscire a mantenere le proprie famiglie. “Gli agricoltori rappresentano l’anello più debole della filiera del cibo, sono loro a subire le conseguenze dei cambiamenti climatici ma anche quelli che ricevono l’aiuto minore. Non è giusto”, afferma Bayardo Betanco di PRODECOOP, cooperativa di coltivatori di caffè Fairtrade in Nicaragua.
Il risultato della Grande Sfida ha dimostrato che i piccoli coltivatori di caffè non sono soli nella loro lotta contro gli effetti del cambiamento climatico, ma hanno al loro fianco due milioni di sostenitori Fairtrade pronti a combattere attraverso le loro scelte di consumo.
Per scoprire in che modo Fairtrade supporta i produttori contro il cambiamento climatico vai su www.fairtrade.net/climatechange.