Scrive per noi ANTONIO SCHIAVON
Antonio Schiavon ci spiega un po’ il Salone
Cibus è il Salone Internazionale dell’Alimentazione, che quest’anno è arrivato alla diciottesima edizione. Su questa manifestazione, che si è svolta a Parma, vorrei condividere alcuni commenti. Fatti quasi sottovoce, tra operatori del settore.
La presenza degli espositori appartenenti alla categoria merceologica del caffè non è stata particolarmente nutrita.
Il caffè non era il protagonista
Cosa strana: siamo abituati a vedere Aziende del caffè che rincorrono eventi e partecipano a fiere che con l’ambito alimentare di pertinenza poco hanno in comune .Quando c’è un evento di portata globale dedicato al cibo, strictu sensu, per bere un espresso si deve passeggiare un poco.
Non dovrebbe essere così: sarebbe opportuno che si rinsaldasse il rapporto tra cibo e caffè. Perché il caffè è un alimento, a cui magari non si rinuncia anche quando si “salta il pasto”.
Cibo e caffè: Antonio Schiavon li trova strettamente legati
Il nesso tra caffè e alimentazione deve invece essere rinsaldato. La presenza del caffè non dovrebbe essere secondaria all’interno di un evento legato al cibo e alla sua valorizzazione.
Rincorrere fiere molto più modaiole porta ad una dispersione e ad una confusione di obiettivi. È giusto trovare il caffè là dove lo si dovrebbe gustare: accanto a cibi di equivalente qualità.
I torrefattori dovrebbero aver chiaro che i grandi attori dell’industria dell’alimentazione vogliono eliminare ogni contatto tra il consumatore e l’ingrediente nella sua elementare semplicità e naturalezza.
Il caffè in-volve nel formato capsula
La capsula è l’emblema di questa involuzione. Non c’è nessun contatto tra chi prepara come tra chi assume l’espresso e il prodotto tostato. Il prodotto viene allontanato da chi ne entra in contatto, viene nascosto.
Certo ci sono ragioni di praticità: il caffè può sporcare, richiede del lavoro e tempo.
Il consumatore non avrà più la percezione dell’ingrediente, del prodotto. Allora questo potrà essere sostituito o potrà perdere il suo valore e la sua presenza. Ovvero la sua stessa potenza, quella della sua naturale qualità.
Una fiera alimentare permette di passeggiare attraverso colori e sapori e il caffè è anzitutto un itinerario sensoriale e spaziale di questo tipo.
Antonio Schiavon riporta la situazione torrefattori al salone
Dalle terre in cui è coltivato, lavorato ed esportato per poi raggiungere la torrefazione. Dove si compie la sua esaltazione nel processo per essere poi sublimato in tazza, davanti agli occhi di chi aspetta di gustare l’espresso.
I torrefattori che esponevano al Cibus erano tutto sommato contenti. Avevano pochi concorrenti e potevano attivare contatti con il buyer (pessima espressione per descrivere una professione in fin dei conti dignitosa) senza che questi fosse troppo distratto dalla concorrenza.
Siamo cerrti che al Cibus nella sua diciannovesima edizione troveremo più presenza di aziende del caffè, dopotutto …..primum, espresso cibus est!
Antonio Schiavon