lunedì 23 Dicembre 2024
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Da Prato Nevoso ad Albenga, storia del ‘Peter’s Coffee House’

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ALBENGA (Savona) – Il locale è grazioso, ricco di calore, arredato con gusto, originalità. Il dehors ricavato in un angolo, reso suggestivo, di via Vittorio Veneto, traversa tra Viale Martiri e via Dei Mille. Il bar ha tante caratteristiche non comuni nell’inflazione di locali pubblici sorti come funghi nella blasonata riviera turistica.

La prima è quella dei prezzi, sia al banco, sia al tavolo. La seconda che ad un profano potrebbe apparire una normalità, è invece una vera e propria eccezione nel panorama dei bar. Una bagno gioiello, sempre pulito e profumato, da cinque stelle.

Il Peter’s Coffee House inaugura il primo anno di attività, l’8 di maggio. L’iniziativa è dei coniugi Pietro (Piero per gli amici) ed Elisabetta Profeta, 56 anni lui, origini siciliane, (FOTO sopra) emigrato a Torino a 20 anni. La sua vita, da 42 anni, la trascorre da barista e cameriere, esercente insomma. Aveva iniziato nel 1974 ad Orbassano, a Rivolta. Erano gli anni dei sequestri di persona dal Sud al Nord, dalla Calabria al Piemonte, alla Lombardia, alla Liguria (ad Alassio il sequestro- giallo Berrino, seguito dalla piccola Sara Domini Geloso). Poi il trasferimento a Prato Nevoso, località sciistica e turistica montana, frequentata da genovesi, savonesi e stranieri.

“Sarei rimasto tutta la vita – confida Profeta- si lavorava sodo otto mesi, una vitaccia. Ad Albenga siamo in due e facciamo il lavoro di quattro. Qui ,manco a dirlo, tutto è più caro, ad iniziare dal suolo pubblico. Non è stato facile averlo, soprattutto perchè è uno spazio con panchine e suolo comunale. Non è una piazza d’armi, va bene così, paghiamo mille euro all’anno e non credo proprio si possano recuperare. Lassù erano soprattutto vacanzieri, qui lavoriamo con i locali, il cliente soddisfatto che torna e porta amici; titolari ed impiegati degli uffici del circondario. Una clientela che da soddisfazioni, apprezza la competenza, la genuinità. Prepariamo alla casalinga torte, focaccia, spuntini. Cerchiamo di dare il massimo, senza strafare, senza montarci la testa di essere i migliori, i più bravi sulla piazza. Certo, fa piacere ricevere tanti complimenti, apprezzamenti, per il servizio, la qualità, la bontà, prezzi onesti, offrire soprattutto quello che possiamo definire un ambiente caldo, raccolto, ospitale”.

Il listino prezzi: caffè al banco o seduti, 1 €, cappuccino 1,30, fetta di torta casalinga 3€, focaccia della casa 1,20

Elisabetta, la moglie, ha il diploma da geometra, è stata la prima con il figlio a stabilirsi ad Albenga. Gli piace la città, l’aria di mare. Il marito costretto a fare il pendolare. Quando hanno scelto di aprire il bar, quel locale era ridotto quasi a tugurio. In origine aveva ospitato una boutique della famiglia del dr. Mario Pagliari, indimenticato e benemerito concittadino, ostetrico e ginecologo, al quale è stata dedicata, a ricordo e riconoscenza pubblica, l’omonima via. Poi un negozio di abbigliamento, fino all’abbandono.

Raccontano i coniugi Profeta:” Abbiamo voluto ricostruire l’arredamento e caratteristiche dell’arredo identiche o quasi al locale che gestivamo a Prato Nevoso; abbiamo smontato e traslocato, quindi sistemato, tutto ciò che era possibile e si adattava. Una piccola soddisfazione, per noi significativa, appagante umanamente. Possiamo dire che il buon gusto dell’arredamento non guasta, ovviamente ci vuole la sostanza, la professionalità, la costanza. Aprire un bar pare la cosa più semplice del mondo, saperlo gestire richiede i requisiti di un ristorante, di una trattoria, di un’osteria. Non abbiamo ancora deciso fino a quando resteremo al lavoro attivo, si comincia al 6,30 – 7 fino alle 19,30. Giorno di chiusura la domenica. Sacrificio e passione, scrupolo e grande attenzione a soddisfare il cliente, pulizia ed igiene inclusi. Tante piccole attenzioni. Per noi è solo il cliente il giudice finale e inappellabile, La sua fedeltà”.

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