ROMA – Roscioli ci prova, d’altra parte a Roma (e non solo) la famiglia ormai è sinonimo di qualità e garanzia. E questo non siamo solo noi a dirlo rischiando una grossolana faziosità, ma è il mercato che ha premiato nel tempo il lavoro svolto.
Insomma i due fratelli, Alessandro e Pierluigi, forti dei successi gastronomici e forse stanchi, si fa per dire, delle solite prelibatezze gastronomiche (ndr. dai lievitati ai salumi e quant’altro) che tutti i giorni propongono in Via dei Giubbonari ai loro affezionati clienti e ai followers di turno, hanno deciso di buttarsi sul caffè e sulla pasticceria con un locale nuovo di zecca nel centro della Capitale, poco distante dalle loro altre attività: “Roscioli Caffè Pasticceria” (Piazza Benedetto Cairoli, 16).
Ora dunque, rilevata la storica pasticceria Bernasconi, i Roscioli puntano a proporre ai loro lowers una personale versione del caffè romano e per farlo hanno deciso di utilizzare addirittura una macchina manuale modificata ad hoc per gestire miscele differenti e diverse pressioni e temperature.
La macchina del caffè , costituita da un pompa napoletana manuale e da un blocco a pompa volumetrica, è riuninita in un solo corpo chiamato “doppiometodo®” e nel mondo, ne esistono solo 5 (FOTO in alto).
Ogni giorno Caffè Roscioli estrae solo Arabica da chicchi macinati al momento. A rotazione, a seconda delle stagioni e delle annate, si degustano caffè selezionati, tostati e miscelati tra Sud America e soprattutto dal Guatemala col suo Caffè delle terre alte di Huehuetenango, una miscela di 3 arabiche africane (Kenya, Ethiopia e un’Arabica segreta) dall’aroma primitivo ed estremo e caffè indiani dalle interessanti note acide.
Interessanti sono anche le declinazioni di caffè filtro con selezioni di miscele a tostature diverse, di infusi e tè, nonché di mieli.
Filo conduttore dell’interno locale, ristrutturato dallo studio Morq, è la versatilità manifestata in un format doppio articolato in due spazi gourmet, con colori e offerte diverse: la mattina, il caffè, la pasticceria dei classici lievitati romani, il pranzo con panini gourmet e il tramezzino, il pomeriggio tè e infusi e l’aperitivo con ostriche, sfizi, salumi e formaggi e piccoli assaggi per accompagnare cocktail, miscelati, vini e champagne.
Ecco dunque che la mattina, in un ambiente definito da un grezzo e materico color sabbia, si può degustare la pasticceria prodotta nel laboratorio retrostante, pensata rielaborando la tradizionale pastarella romana insieme a qualche innovazione e novità che si può abbinare ad un espresso o a un cappuccino, mentre nella seconda zona del locale, tinta di nero e organizzata in un unico tavolo di design, conviviale e centrale, è proposta la preparazione di miscelati tradizionali e non, oltre alla mescita di vini e champagne e ci si può sedere per assaggiare ostriche e sandwich, panini espressi con i pani dell’Antico Forno Roscioli e le farciture selezionate dalla Salumeria di famiglia.
Gianluca Pacella