“Questo è il latte condensato svizzero autentico, l’unico e il migliore. Nessun altro regge il confronto.”
Perentorio e spavaldo come slogan, ma fondato su innegabili evidenze. Un’incrollabile passione per la qualità accomunava George e Charles Page, i fratelli americani alle origini di Nestlé che costruirono la prima fabbrica europea di latte condensato nel 1867.
Oggi, quando versiamo latte fresco pastorizzato su una tazza di cereali o latte condensato dolcificato sul nostro dessert, diamo per scontato che possiamo consumarli senza rischi.
Purtroppo non è stato sempre così. Fino al XIX secolo, il latte puro e fresco era un prodotto difficile da reperire nei centri urbani, grandi o piccoli che fossero, d’Europa.
Spesso era veicolo di gravi malattie, perché inacidiva rapidamente a causa dell’ancora scarsa diffusione della refrigerazione. Anche il latte adulterato era un fenomeno dilagante e potenzialmente mortale. Di frequente veniva manipolato con l’aggiunta di gesso, acqua e altre sostanze.
Questa era la situazione che Charles trovò al suo arrivo a Zurigo nel 1865, dove giunse in veste di viceconsole americano per il commercio. Eppure, la campagna svizzera che si offriva ai suoi occhi era popolata di mucche che ruminavano pacifiche su pascoli verdi e rigogliosi.
Quel paradosso lo fece riflettere su una novità alimentare americana che, da cronista della Guerra di Secessione, aveva visto distribuire alle truppe dell’Unione.
Prima fabbrica di latte condensato in Europa
Inventato da Gail Borden agli inizi del decennio 1850, il latte condensato in scatola si rivelò provvidenziale per il rancio dei militari unionisti negli anni 1860. A differenza del latte fresco, che arrivava a destinazione acido a causa della lunga catena di trasporto e distribuzione, il latte in scatola era nutriente, pratico, di lunga durata e, soprattutto, sicuro da consumare. Com’era prevedibile, le vendite registrarono una crescita esplosiva nelle città degli Stati Uniti dopo la guerra.
Sperando di ottenere lo stesso successo in Europa, Charles Page fonda la Anglo-Swiss Condensed Milk Company a Cham, in Svizzera, nel 1866. Nel frattempo, suo fratello George rimane negli USA al fianco di Gail Borden per scoprire tutti i segreti del rivoluzionario processo di produzione del latte condensato, che prevedeva una fase di riscaldamento per far evaporare parte del contenuto acqueo, quindi l’aggiunta di zucchero come conservante.
Un anno dopo, i fratelli Page costruiscono la prima fabbrica di latte condensato d’Europa a Cham e inaugurano la produzione con la linea Milkmaid. Elevati standard di qualità e sicurezza, uno stabilimento moderno, una distribuzione efficiente e un marketing abile portano il prodotto verso il successo. Il marchio che ha dato inizio ai 150 anni di storia di Nestlé è ancora in vendita oggi con la denominazione Nestlé Milkmaid.
Già nel 1868, Anglo-Swiss vendeva oltre 374.000 casse di latte condensato. La domanda era trainata dalla Gran Bretagna e dalle sue colonie, la cui forte predilezione per il latte condensato aveva suggerito ai due fratelli il nome dell’azienda. Charles muore nel 1873 e già nel 1891 George si ritrova a capo di una multinazionale con 12 fabbriche in Europa e negli USA che esporta in tutto il mondo.
“Il Generale” si dimostra un leader illuminato
George Page, chiamato “Il Generale”, era la forza trainante di Anglo-Swiss. Uomo d’idee progressiste, sapeva che il successo a lungo termine era subordinato alla capacità dell’azienda di operare in maniera responsabile: nei confronti dei fornitori, dei dipendenti e della società. Sotto questo aspetto, Anglo-Swiss ha preannunciato l’approccio Nestlé alla
Creazione di valore condiviso.
Anglo-Swiss usava unicamente latte fresco di origine locale e garantiva agli allevatori il pagamento delle forniture quotidiane a un prezzo concordato. Il latte veniva consegnato alla fabbrica in contenitori sottoposti a pulizia a vapore e analizzato in laboratorio per valutarne il tenore in grassi e la purezza.
Gli allevatori ricevevano assistenza tecnica per aumentare la quantità e la qualità del latte prodotto e George Page incoraggiava l’adozione di metodi avanzati per la stabulazione e l’alimentazione del bestiame. Questo approccio scientifico alla produzione lattiero-casearia era estremamente raro in quegli anni e rappresenta l’archetipo dell’attuale modello Nestlé basato sulla creazione di “aree di raccolta del latte”.
Analogamente, il rapporto di lavoro che Page intratteneva con i suoi dipendenti era molto moderno per l’epoca. I casi di malattia o infortunio sul lavoro non esponevano al rischio di licenziamento: il personale di Anglo-Swiss poteva contare invece su congedi retribuiti e perfino aderire a un regime di assicurazione sanitaria volontaria. George Page costruì a Cham alloggi per i dipendenti e asili per i loro figli.
La stessa passione di Henri Nestlé per la nutrizione
La modernità dello spirito imprenditoriale di Page si ritrovava per molti versi in un altro nuovo arrivato in Svizzera, il tedesco Henri Nestlé. Un’identica passione per la nutrizione e un analogo senso di responsabilità sociale spinsero Nestlé a inventare la sua Farine Lactée, preparato per lattanti che inizia a vendere dal 1867 a Vevey.
Dopo il 1871, Henri Nestlé e Anglo-Swiss diventano concorrenti diretti: le due aziende iniziano infatti a produrre una propria versione della specialità dell’altra, poiché i consumatori tendevano ad acquistare i due prodotti insieme.
Malgrado questa rivalità, il mercato premia entrambe, mentre le fila della concorrenza si assottigliano. Il segreto del loro successo risiede nella fiducia che hanno saputo conquistare grazie agli elevatissimi standard di qualità. Entrambe usavano lo stesso ingrediente, il latte, per offrire soluzioni nutrizionali innovative, frutto della ricerca scientifica.
Una fusione tra pari sembrava del tutto logica. George Page, che si era opposto a un accordo in questi termini, morì nel 1899. Nel 1905 l’accordo viene finalmente siglato e nasce così la nuova Nestlé & Anglo-Swiss Milk Company.
Il resto è storia Nestlé…