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venerdì 22 Novembre 2024
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I Caffè di Torino: sono 5 quelli che hanno tracciato la storia della città

Ecco quali sono i bar più antichi di Torino, quando sono stati fondati e quali grandi personaggi del passato li hanno frequentati

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A Torino i caffè e bar storici sono praticamente dei monumenti: hanno ospitato momenti importanti della storia, della letteratura e della filosofia che si studiano a scuola, e oggi sono meta di turisti italiani e stranieri che vogliono provare in prima persona le sensazioni e i sapori vissuti dai grandi personaggi descritti nei libri di storia e nelle guide turistiche.

Naturalmente è nel centro città che sono ancora attivi questi caffè con una storia secolare. Anche se non mancano certo i nomi storici (da Platti a Mulassano, da Avvignano al Caffè Torino e molti), abbiamo selezionato i 5 caffè più antichi di Torino ancora in attività.

Caffè Al Bicerìn (piazza della Consolata 5)

Aperto nel 1763. L’acquacedratario (ovvero il venditore di acqua cedrata) Dentis apre la sua piccola bottega di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata. Oltre a cedrata, limonata e altre bibite “classiche”, il signor Dentis fu uno dei primi in città a far assaggiare specialità allora esotiche come caffè, tè e cioccolata.

Ma il successo, il nome e l’aspetto conservato ancora oggi di questo locale sono arrivati dopo, a inizio Ottocento, quando fu inventata la bevanda calda che all’inizio veniva servita con i tre ingredienti (caffè, cioccolata, lattè più lo sciroppo “segreto”) separati, diversamente dalla bavareisa di moda all’epoca.

Tre le varianti: pur e fiur (l’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (“un po’ di tutto”). Prevalse l’ultima, con gli ingredienti miscelati: così nacque il bicerìn (bicchierino, con manico in metallo), che ha avuto tra i suoi fan Dumas, Puccini, Nietzsche, Calvino, Gozzano e ancora oggi molti torinesi.

Caffè Fiorio (via Po 8)

Aperto nel 1780. All’epoca Torino aveva meno di centomila abitanti: la Contrada di Po (antico nome di via Po) era una delle vie più importanti della città già allora, e così il successo del Fiorio fu rapido quanto duraturo nel tempo.

All’epoca il Caffè Fiorio era in particolare il ritrovo di aristocratici e conservatori, contrapposto al Caffè Calosso di via Dora Grossa (oggi via Garibaldi) frequentato da rivoluzionari: così il Fiorio era soprannominato anche “Caffè dei codini” o dei Machiavelli.

Qui passavano D’Azeglio, Cavour, Rattazzi, Cesare Balbo e molti altri, tanto che il re Carlo Alberto era solito chiedere “che si dice al Fiorio?”.

Caffè San Carlo (piazza San Carlo 56)

Aperto nel 1822. Al contrario del Fiorio, i frequentatori storici del Caffè San Carlo erano tutt’altro che conservatori. Qui il capo del governo Crispi convinse la Sinistra Storica a intervenire in Africa; qui l’ammiraglio Cigni e il Duca degli Abruzzi vi concepirono la spedizione nell’Artide del 1899; qui Antonio Gramsci scriveva al tavolino le critiche teatrali per il giornale “l’Avantì!” ed ebbe l’idea di fondare “L’Ordine Nuovo”. Ed è al Caffè San Carlo che Dumas ha bevuto il suo primo bicerìn.

Confetteria Stratta (piazza San Carlo 191)

Aperto nel 1836. L’idea dei fondatori, Stratta e Reina, era di uscire dai laboratori della pasticceria e di aprire una vetrina e un punto di contatto col pubblico, come avviene ancora oggi per un locale che è un mix tra pasticceria e bar.

Altri mix, quelli tra cioccolato e spezie, sono invece l’ingrediente del successo di questa confetteria, che tuttora è meta di golosi torinesi e anche di molti turisti. Inoltre, nel 1840 la Stratta fu il primo locale di Torino ad avere la nuova illuminazione a gas anziché quella tradizionale a olio.

Caffè Baratti & Milano (piazza Castello 10)

Aperto nel 1858. All’epoca si trovava in via Dora Grossa (via Garibaldi): fu aperto da un altro duo di artigiani, Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano. Arrivati a Torino dal Canavese, aprirono un laboratorio di confetteria dove Baratti creò il famoso cioccolatino “cremino”.

Il suo trasferimento nella Galleria Subalpina, dove si trova ancora oggi, risale al 1875, appena inaugurata la galleria stessa. In questo locale si sono rifocillati D’Azeglio, Giolitti ed Einaudi, ma soprattutto le prelibatezze create da Baratti & Milano ebbero tale successo da diventare “Azienda fornitrice ufficiale della Real Casa”.

Claudio Pizzigallo

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