ROMA – Molti sanno cos’è un “flash mob”, un evento improvviso di persone che, organizzandosi via internet, si danno appuntamento in un luogo per mettere in scena una determinata azione, in genere un atto insolito, creativo o dimostrativo.
Non molti sanno però cos’è un “cash mob”, anche se è qualcosa di abbastanza simile: persone che a sorpresa compiono un atto di acquisto in massa di prodotti che ritengono avere una valenza “etica”, così da inviare un messaggio economico e culturale allo stesso tempo.
Il “cash mob”, per certi versi, è la manifestazione estrema di quello che l’economista di Tor Vergata, Leonardo Becchetti, ha definito “voto col portafoglio”: la possibilità, cioè, che attraverso scelte di acquisto o risparmio responsabili i consumatori possano orientare il mercato per favorire dal basso la diffusione di un modello di sviluppo che punti a un benessere equo e sostenibile.
Un bel “cash mob” è andato in scena ieri proprio all’Università romana di Tor Vergata: 500 studenti hanno allestito un punto di acquisto di caffè equo-solidale Fairtrade per devolverlo all’associazione “Un parco per Aurora”, impegnata a riqualificare un parco nel quartiere romano di Villa Verde, creando un’area giochi inclusiva e accessibile anche da disabili motori.
Con l’evento si sono conclusi i Laboratori “Prepararsi al Futuro” tenuti da “NeXt – Nuova Economia X Tutti” nel Lazio, in Campania e in Puglia e dedicati all’auto imprenditorialità locale sostenibile che ha coinvolto quasi 1.000 studenti di scuole superiori e università di Roma, Napoli, Aversa, Taranto e Manduria.