MILANO – Sempre più spesso la scienza si ispira al mondo che ci circonda. La biomimetica, ad esempio, studia processi biologici e biomeccanici della natura come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e tecnologie umane.
Dopo animali e piante ora è la volta del caffè. Grazie all’intuizione di uno scienziato italiano.
Alla fisica delle gocce del caffè, infatti, si ispirano le molecole artificiali 100 volte più piccole del diametro di un capello, che in futuro potrebbero essere usate per costruire micro-robot in grado di viaggiare nel corpo umano.
Sono state ottenute dal gruppo del Politecnico di Zurigo guidato dall’italiano Lucio Isa, che le ha descritte sulla rivista Science Advances.
Queste molecole artificiali possono essere realizzate a partire da microsfere composte da tre materiali diversi: biossido di silicio, un materiale plastico chiamato polistirene, e biossido di silicio combinato a ossido di ferro.
I ricercatori sono riusciti a creare le molecole grazie a uno ‘stampo’ e a un processo che si ispira al comportamento di una goccia di caffè quando si asciuga: lascia un anello scuro perché i grani di caffè migrano verso l’esterno quando l’acqua evapora.
“Usando lo stesso principio” spiega Isa, ”abbiamo fatto migrare verso il bordo di una superficie microsfere sospese in una soluzione per farle precipitare in piccole buche, che sono lo stampo utilizzato per assemblare le molecole”. Al termine, si collegano le piccole sfere fra loro riscaldandole.
Grazie a questa proprietà, in futuro si potrebbero realizzare micro-robot in grado di muoversi nel corpo umano e rilasciare farmaci nel posto giusto oppure micro miscelatori per favorire le reazioni chimiche nei laboratori su chip.