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venerdì 22 Novembre 2024
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L’arte di fare colazione è dipingere un cappuccino con Franco Vivaldi

Franco e Romina decorano i loro prodotti come opere d'arte, al bar di via di Salviano: ecco i segreti della “Latte art” che è nata per far spuntare il sorriso ai clienti del suo locale

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LIVORNO –  Carlotta Nigiotti, su Iltirreno, racconta la sua esperienza di una colazione particolare. Un appuntamento quotidiano essenziale per partire bene, magari abbellito da un cappuccino che è un’opera d’arte.

Cappuccino a colazione: a Livorno si fa con la Latte art

Passando lungo via di Salviano, accanto al circolino, in angolo troviamo un piccolo bar. Un bar all’apparenza comune, come tanti altri.

Un tendone bianco con la scritta “Bar” ed al suo interno le macchinette a slot e la gente di quartiere a fare colazione. Niente al di fuori dalla norma. Se non fosse per i cappuccini.

Ciò che colpisce non è tanto il buon cappuccino, quanto il sorriso che crea le fossette sulle guance di fronte a quella tazza; una rosa blu disegnata sul cappuccino. Si rispolvera la galanteria e magari la goliardia attraverso la “Latte Art“, così chiamata dagli anglofoni.

Il Picasso del cappuccino si chiama Franco Vivaldi

Gestisce assieme ai fratelli il Bar Vivaldi dagli anni ’80. Così Franco fa della schiuma dei cappucci una tela su cui disegnare e voilà, la colazione è servita come opera d’arte.

Dietro al bancone c’è Franco con la figlia Romina, la sua aiutante numero uno. Seduti stanno i clienti: alcuni nuovi, di passaggio, ma altri sono ormai amici ed in confidenza dicono: “Lui è l’artista dei cappuccini”.

Franco sorride con un po’ d’imbarazzo, che svela la sua umiltà ed afferma: «Sì, mi riconosco nella definizione di artista. La mia è pura passione e divertimento per questo lavoro.”

Un’idea è nata per gioco

“Stando dalla mattina alla sera al bar mi sono detto “Ma proviamo a fare due disegni così passiamo il tempo”. Così scherzando con gli amici, a chi ho fatto frasi ed a chi disegni, e ho visto che piacevano”.

La prima volta non si scorda mai, e lo sa bene Vivaldi

“Ricordo bene il primo disegno che provai a fare. Proprio mentre parlavamo di ippica con degli amici, ho disegnato la testa di un cavallo.

Cappuccini belli ce ne sono stati molti e tutti, a modo loro, sono carini e divertenti; lasciano i clienti di buon umore!”. Sfogliando le immagini sulla pagina Facebook troviamo un’invasione di cappuccini e caffè macchiati. Tutti con una personale dedica dell’artista; una ciliegia, una rosa, una barca, una stella cadente.

Ad ognuno il suo cappuccino, insomma

“Guardo ciò che mi circonda e ne traggo ispirazione. È autunno e nessuno fa i funghi? Glieli faccio trovare io! Oppure mi ispiro alle festività“.

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