Non insidia la linea, anzi può aiutare addirittura a dimagrire; migliora l’umore e svolge una funzione antiossidante. Insomma, in vista della prossima Pasqua via libera al cioccolato, purché fondente e consumato all’ora giusta.
«Diversi studi scientifici dimostrano che il cacao, e quindi il cioccolato fondente, aiuta a dimagrire, migliora l’umore e svolge una funzione antiossidante.
Il momento migliore per consumarlo va dalla mattina al pomeriggio, per avere una sferzata di energia costante, un umore allegro, un boost al metabolismo», spiega Serena Missori, specialista in endocrinologia, diabetologia e nutrizione e autrice di «Allenati, mangia, e sorridi. Riequilibra l’intestino e torna in forma con il programma Re-Start».
Insomma, la varietà fondente dal 70% in poi, con poco zucchero aggiunto, aromatizzato all’arancia, al peperoncino, alla cannella, alla vaniglia, con la granella di cacao, è l’ideale per concedersi un peccato di gola che addirittura può far bene alla linea e all’umore.
«La Pasqua coincide spesso con l’arrivo della primavera, che porta con sé cambiamenti umorali, squilibri della serotonina e tanta voglia di dolci, che è compensatoria.
Approfittando delle uova pasquali, possiamo trarne il massimo beneficio senza troppe ripercussioni sulla linea, scegliendo il cioccolato giusto», afferma Missori.
Ma quanto possiamo mangiarne? «La quantità deve essere compresa fra i 30 e i 70 grammi, a seconda del proprio metabolismo, del biotipo morfologico e dell’attività fisica svolta».
Ma può capitare di smettere di pensare alla quantità, e cadere preda di golose abbuffate. «Ricordiamoci allora di non associare cibi troppo ricchi di grassi alla cioccolata perché questa ne contiene a sufficienza, quindi nei giorni delle uova pasquali sarebbe opportuno ridurre l’introito di creme, formaggi, burro, fritti e intingoli, per evitare di assumere nutrienti non utilizzabili che si depositeranno sotto forma di adipe nei punti critici», aggiunge l’esperta.
Come fare allora per evitare rischi? «Si possono seguire due vie: una, che potrebbe indurre un lieve stato di stress, consiste nel forzarsi a non consumare cioccolata per qualche giorno per non esserne dipendenti; l’altra, la più soft e non stressante, che consiste nel ridurre dopo Pasqua progressivamente il consumo giornaliero di cioccolata.
Bisogna conoscere la quantità approssimativa che si sta consumando (alcune persone arrivano a 500-800 grammi senza accorgersene), e diminuire l’assunzione di circa 10-20 grammi ogni giorno, sino ad arrivare a un consumo adeguato. Il tutto aumentando parallelamente l’attività fisica, anche di soli 5-7 minuti al giorno. In questo modo – assicura Missori – si ridurrà l’introito di nutrienti non necessario, si aumenterà il metabolismo e si potrà beneficiare dell’effetto salutare del cioccolato».