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Cacao: il Gruppo Ferrero cresce, ricavi verso i 10 miliardi

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di Filomena Greco*

TORINO – Il Gruppo Ferrero cresce grazie alle performance sui «nuovi mercati», Asia, Medio Oriente, Stati Uniti, Canada, Messico ed Australia, e chiude l’ultimo esercizio (al 31 agosto 2015) a quota 9,542 miliardi di euro, in crescita del +13,4% rispetto all’anno precedente. Periodo (agosto 2013-agosto 2014) che aveva invece visto un fatturato consolidato pari a 8,412 miliardi.

L’ultima acquisizione del Gruppo di Alba, l’inglese Thorntons, con un giro d’affari di circa 300 milioni, entra nel patrimonio del Gruppo ma non ancora nel fatturato.

Mentre il giro d’affari di Oltan, società turca leader nella produzione di nocciole con circa 500 milioni di dollari, entra solo in parte nel consolidato finanziario visto che l’acquisizione è stata formalmente conclusa tra gennaio e febbraio 2015.

In sintesi, il miliardo e 130 milioni di differenza sui dodici mesi precedenti è quasi interamente frutto di una crescita di mercato. Considerando invece l’aggregato e mettendo insieme il giro d’affari di Thorntons e l’intera quota di Oltan, Ferrero supera la soglia dei 10 miliardi come indicato dai vertici del Gruppo nel mese di dicembre.

La capogruppo Ferrero International S.A. ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo che, ad agosto 2015, conta 78 società, 22 stabilimenti produttivi, tre dei quali operano come Imprese Sociali, e una presenza, con i suoi prodotti, in oltre 160 paesi.

Per quanto riguarda gli altri indicatori finanziari, l’utile prima delle imposte è risultato pari a 889 milioni di euro, in calo del 2% rispetto al precedente esercizio, mentre «nonostante un lieve incremento del risultato operativo, il risultato finanziario è stato significativamente impattato dalla fluttuazione dei cambi» aggiunge il commento diffuso da parte dell’azienda.

La crescita del Gruppo guidato da Giovanni Ferrero è «frutto di uno straordinario dinamismo nello sviluppo dei nuovi mercati», con le vendite dei prodotti Ferrero che «hanno confermato e, in alcuni casi migliorato, gli eccezionali risultati degli scorsi esercizi in Asia, Medio Oriente, Stati Uniti, Canada, Messico ed Australia». Tutto questo, ribadiscono dall’headquarter, nonostante le difficoltà nel contesto internazionale.

I risultati di vendita sono definiti ottimi anche su alcuni mercati europei come il Regno Unito, la Polonia e la Germania, che insieme a Francia e Italia rappresenta lo “zoccolo duro” delle vendite Ferrero.

In ripresa i principali mercati latini, recita la nota, sia in Europa che nel Sud America, ad eccezione dell’Italia che resta stabile. Penalizzata invece la Russia, per colpa del deprezzamento del rublo.

Quanto ai prodotti, le performance più vivaci arrivano da Kinder Joy (in Italia Kinder Merendero) e dai grandi classici, Nutella, Ferrero Rocher, Tic Tac e Kinder Sorpresa. Per quanto riguarda gli investimenti dell’anno scorso, hanno raggiunto quota 646 milioni, 557 dei quali – in particolare il 5,8% delle vendite – concentrati sul potenziamento delle attività industriali e produttive, principalmente in Cina, Italia, Germania, Polonia, India e Brasile.

Cresciuto anche l’organico, con il numero medio di dipendenti del Gruppo pari a 25.784 rispetto ai 24.836 dell’esercizio 2013/2014. Allargando il campo anche alle società acquisite, il numero puntuale dei dipendenti era ad agosto di 33.219 unità. mentre se si tiene conto dei collaboratori esterni, il totale raggiunge i 40.721.

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