La domanda che sorge spontanea è: Starbucks adeguerà in un qualche modo la sua offerta al mercato italiano, puntando di più sull’espresso e offrendo anche un consumo a banco, oppure si proporrà con i consueti standards che l’hanno caratterizzata all’estero?
Il Presidente di Starbucks, ha detto che “stiamo entrando nel mercato italiano con grande rispetto per l’espresso”.
Noi pensiamo che questo non sia un caso ovvero, la grande potenza mondiale del caffè, tiene in grande considerazione il fatto di entrare nella patria dell’espresso e di poter subire il giudizio su questo tipo di bevanda.
In Italia la tradizione dell’espresso al bar, è da sempre quella veloce a banco, e come massima concessione, gli italiani si gustano un cappuccino.
Il caffè è un rito sociale, a volte fa sorridere questa abitudine frenetica di consumare l’espresso in una specie di mordi e fuggi, o in una piccola parentesi ritagliata tra un impegno di lavoro e l’altro.
Si tratta di un tipo di consumo completamente diverso da quello che Starbucks propone.
Gli aspetti che differenziano Starbucks dal tipico bar italiano sono ampi spazi, possibilità di restare a lungo, wi-fi, bevande molto “lunghe” di grande volume, a base di latte e aromatizzate.
Un tipo di proposta diversa, che probabilmente darà origine a prezzi diversi – anche il possibile listino è oggetto di curiosità tra gli operatori del settore – e avrà appeal su fasce particolari di clientela.
Da non molto tempo gli Italiani sono disposti a pagare qualcosa di più per un caffè di qualità, ma il servizio è veloce e in piedi, resta da vedere come sarà gestita questa variabile di economia e tempi dal colosso Starbucks.
Il mercato italiano, dopo una iniziale chiusura nelle proprie tradizioni, ora è senza dubbio più orientato anche al consumo di Speciality Coffee: le torrefazioni si sono aperte ai mercati esteri e hanno iniziato ad interpretarne le esigenze e le richieste.
Grazie anche al lavoro di Associazioni come SCAE che, anche attraverso la formazione, divulgano la qualità e la cultura del caffè, molto è stato fatto per fare comprendere il valore della qualità del caffè proposto.
Tutto questo sempre nel rispetto della tradizione dell’espresso, la bevanda che ci distingue da sempre e di cui siamo orgogliosi.
L’internazionalizzazione del mercato italiano, in passato davvero molto chiuso, ha forse fatto si che una catena così importante, valutasse il momento come quello in cui fare il passo da molto tempo rimandato, nella patria dell’espresso.
Azzardare previsioni è difficile, e come spesso accade, gli italiani saranno divisi su due fronti, coloro che apprezzano già l’offerta di Starbucks, scoperta durante viaggi all’estero o che sono curiosi di provarla finalmente anche in Italia e i tradizionalisti che continueranno a volere una proposta classica legata ai ritmi e ai sapori abituali, ai luoghi consueti di consumo, bar e caffetterie di impronta più classica.
Crediamo che non sia un caso che la prima apertura sarà fatta a Milano, città della moda e forse la più internazionale delle città italiane.
Ci sarà sicuramente una fortissima componente mediatica e pubblicitaria per acuire l’effetto trendy/cool, con un locale di grande impatto, per coinvolgere i clienti Italiani più fashion.
Da non trascurare che, nella location milanese, Starbucks potrà probabilmente contare anche sullo zoccolo duro di una clientela straniera di passaggio dalla città, che forse, tra un delizioso espresso italiano tradizionale e l’altro, vorrà ritrovare anche i sapori simili all’offerta internazionale della grande catena a base di latte e aromi.
Una buona alternanza potrebbe essere una ottima soluzione, e una spinta in generale per il mercato del caffè italiano che potrebbe reagire d’orgoglio al fenomeno Starbucks.
SCAE ITALIA è come sempre aperta e curiosa di fronte a importanti fenomeni come questo, capaci di grande impulso sulla offerta generale, per gli stimoli e la voglia di alzare ancor più l’asticella della qualità interna dell’espresso servito.
Interessante, d’alto canto, sarà anche vedere quanto l’orgoglio e la competenza italiana nell’espresso, avrà influenzato l’offerta di Starbucks nel nostro Paese.