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venerdì 22 Novembre 2024
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La Cgil: «Timbrare per la pausa caffè è un’esagerazione»

Pubblica Amministrazione a San Daniele del Friuli (Udine): «Nell’occhio del ciclone un tempo c’erano i dipendenti che si allontanavano dal posto di lavoro e senza aver timbrato il cartellino si accomodavano al bar più vicino. Complice il j’accuse generale

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SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) – «Nell’occhio del ciclone un tempo c’erano i dipendenti che si allontanavano dal posto di lavoro e senza aver timbrato il cartellino si accomodavano al bar più vicino. Complice il j’accuse generalizzato nei confronti dei dipendenti pubblici, additati senza come fannulloni, oggi le pubbliche amministrazioni hanno preso di piglio il problema regolamentando l’italianissima abitudine».

Inizia così l’intervento della segretaria regionale della Fp-Cgil, Mafalda Ferletti, «storce il naso di fronte all’inasprimento delle regole, che passa dal comune di San Daniele dove da qualche settimana anche chi vuole prendere un caffè alla macchinetta del municipio deve strisciare il badge». La sindacalista comprende tutto, ma non può accettare che si esageri in questo modo. Va detto, però, che se a San Daniele, la norma è appena stata introdotta, a palazzo D’Aronco, a Udine, viene rispettata da sempre.

«Andando avanti di questo passo – sbotta la segretaria della Fp-Cgil – i dipendenti pubblici si vedranno regolamentare anche il numero di volte e il tempo per andare al bagno. Il gioco è fare i primi della classe. Sarebbe bene non esagerare. Dubito fortemente che all’origine della circolare ci siano state le lamentele dei cittadini. E ne dubito perché i cittadini si lamentano direttamente con i dipendenti. Sono capaci di aspettare pazienti allo sportello privato di una banca, ma non in un ufficio pubblico».

Se timbrare per uscire dall’ente è ormai un dovere assodato, continua la sindacalista, «le macchinette interne sono installate per dare la possibilità ai lavoratori di prendere il caffè di cui sente il bisogno, senza allontanarsi dal posto di lavoro». Ferletti,

insomma, comprende la regolamentazione della pausa caffè extra municipio, ma «mi sembra una preoccupante esagerazione. Figlia unicamente del clima di generale ostilità e sospetto che c’è nei confronti della Pa e della voglia di far vedere che si è i più bravi».

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