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Lavazza, bilancio 2012: fatturato a 1.330 milioni +4.9%, utile 97 mln. L’ad Baravalle: “L’azienda dovrà continuare a proporsi ai consumatori con prodotti eccellenti, adeguati però alle esigenze attuali”

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TORINO – L’assemblea dei soci Lavazza ha approvato il bilancio della Luigi Lavazza S.p.A. e il consolidato 2012 del Gruppo, che registra un fatturato di 1.330,7 milioni di euro, in rialzo del 4,9% rispetto ai 1.268,1 milioni del 2011, un Ebitda a 176,9 milioni di euro (rispetto ai 113,1 milioni dell’esercizio precedente) e un Ebit a 98,2 milioni di euro (contro i 15,9 dell’esercizio precedente).

L’utile d’esercizio a livello consolidato è pari a 97,1 milioni di euro, in netta controtendenza rispetto ai nove milioni di perdita del 2011 e in linea con i risultati pre-crisi. Dal punto di vista finanziario, l’anno si chiude con un saldo di cassa pari a circa 288,1 milioni di euro rispetto ai 173,5 milioni del 2011.

A fronte infine di un mercato domestico ancora in contrazione, Lavazza recupera nel 2012 due punti di quota a volume, pari al 43,4%, attestandosi al 48,4% a valore (dati Nielsen). Per quanto riguarda il fatturato, il 54% deriva da vendite domestiche e il restante 46% dai mercati internazionali, in avvicinamento quindi alla soglia del 50/50 che Lavazza si pone da anni come obiettivo strategico. Il risultato del 2012 ha come componente principale il rafforzamento della posizione di leadership in Italia e lo sviluppo del business, in termini sia di fatturato sia di profitto nei principali mercati esteri in cui Lavazza opera. Grande attenzione è stata dedicata al contenimento dei costi.

Giuseppe Lavazza vicepresidente lavazza
Il vicepresidente Giuseppe Lavazza

 

L’utile d’esercizio ha inoltre beneficiato della diminuzione del costo del caffè verde e della plusvalenza derivante dalla cessione di parte delle azioni detenute da Lavazza in Green Mountain Coffee Roasters. Malgrado la parziale dismissione, nel corso dell’anno, Lavazza ha ulteriormente rafforzato la sua quota in GMCR passando dal 6% all’8%, confermando così il valore strategico della partnership industriale.

Confermato in sede assembleare anche il piano strategico delineato per il triennio 2013-2015, che ha come assi portanti un focus crescente su consumatore e prodotto e una nuova strategia di penetrazione e sviluppo internazionale.

«Il mercato ci ha imposto già dallo scorso anno sfide impegnative. Che, grazie anche a una salda governance aziendale e a una profonda azione di razionalizzazione e riorganizzazione interna, abbiamo saputo affrontare. Mantenendo costante la nostra rotta», ha affermato Antonio Baravalle, amministratore delegato Lavazza.  «Certamente anche il triennio che abbiamo davanti sarà un periodo di grande impegno per i protagonisti del mercato; Lavazza in primis. L’azienda dovrà continuare a proporsi ai consumatori con prodotti eccellenti, adeguati però alle esigenze attuali».

Per quanto riguarda la presenza internazionale, Lavazza sta adottando nuove priorità in termini di mercati e modelli di business. I Paesi chiave per l’azienda sono Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Germania. Su questi mercati, ad alto potenziale di crescita, l’azienda agirà tramite investimenti commerciali e strutture locali. Anche sull’esempio del successo registrato dall’alleanza con Green Mountain Coffee Roasters, Inc.

L’assemblea dei soci Lavazza ha approvato il bilancio della Luigi Lavazza S.p.A. e il consolidato 2012 del Gruppo. Che registra un fatturato di 1.330,7 milioni di euro; in rialzo del 4,9% rispetto ai 1.268,1 milioni del 2011. Con un Ebitda a 176,9 milioni di euro (rispetto ai 113,1 milioni dell’esercizio precedente). E un Ebit a 98,2 milioni di euro (contro i 15,9 dell’esercizio precedente). L’utile d’esercizio a livello consolidato è pari a 97,1 milioni di euro. In netta controtendenza rispetto ai nove milioni di perdita del 2011 e in linea con i risultati pre-crisi.

Dal punto di vista finanziario, l’anno si chiude con un saldo di cassa pari a circa 288,1 milioni di euro. Rispetto ai 173,5 milioni del 2011. A fronte infine di un mercato domestico ancora in contrazione, Lavazza recupera nel 2012 due punti di quota a volume; pari al 43,4%, attestandosi al 48,4% a valore (dati Nielsen). Per quanto riguarda il fatturato, il 54% deriva da vendite domestiche e il restante 46% dai mercati internazionali. In avvicinamento quindi alla soglia del 50/50 che Lavazza si pone da anni come obiettivo strategico. Il risultato del 2012 ha come componente principale il rafforzamento della posizione di leadership in Italia e lo sviluppo del business. In termini sia di fatturato sia di profitto nei principali mercati esteri in cui Lavazza opera.

Per il bilancio grande attenzione è stata dedicata al contenimento dei costi

L’utile d’esercizio a bilancio ha inoltre beneficiato della diminuzione del costo del caffè verde. E della plusvalenza derivante dalla cessione di parte delle azioni detenute da Lavazza in Green Mountain Coffee Roasters. Malgrado la parziale dismissione, nel corso dell’anno, Lavazza ha ulteriormente rafforzato la sua quota in GMCR. Passando, come mostra il bilancio, dal 6% all’8% e confermando così il valore strategico della partnership industriale.

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