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venerdì 22 Novembre 2024
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Caffè ed effetti benefici sulla salute

Una nuova ricerca sul consumo di caffè, condotta dall’ISIC (Institute for Scientific Information on Coffee), rivela che meno della metà degli europei conosce gli effetti della bevanda sulla salute ed evidenzia che i messaggi nutrizionali vengono spesso poco compresi dai consumatori

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MILANO – Il caffè è una bevanda molto amata e consumata in numerosi paesi del mondo: nel vecchio continente il 40% degli europei decide di iniziare la giornata con una tazzina di caffè.

Tuttavia gli amanti del caffè non sempre conoscono i benefici che un consumo corretto ed equilibrato di questa bevanda può apportare al benessere dell’organismo.

Lo dimostra una recentissima ricerca internazionale condotta dall’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC) su un campione di 4.000 consumatori in 10 Paesi europei: 7 europei su 10 ritengono di seguire uno stile di vita salutare, ma più di metà degli intervistati non conosce quali benefici possano derivare dal consumo di questa bevanda.

In particolare, la ricerca mostra ancora miti da sfatare e conoscenze da implementare, rispetto a comportamenti e corretti stili di vita che possono aiutare a ridurre il rischio di insorgenza dei maggiori disturbi che affliggono la società occidentale, come diabete di tipo 2, Alzheimer, cancro2, disturbi cardiovascolari3, effetti di un eccessivo consumo di alcool4.

L’età rappresenta un fattore determinante: i più giovani e i più anziani mostrano il maggiore gap di conoscenze.

Tuttavia, dalla ricerca emergono in realtà che le preoccupazioni quotidiane di salute sono considerate prioritarie in termini di rischi a lungo termine.

CAFFE’ E SALUTE: QUANTO NE SANNO GLI EUROPEI?

Caffè e diabete di tipo 2: il 71% degli europei crede che bere il caffè non aiuti a ridurre il rischio di diabete di tipo 2; l’evidenza epidemiologica ha dimostrato che il consumo di tre o quattro tazze di caffè al giorno, comparato con il consumo nullo o inferiore a due tazze al giorno, può essere associato a una riduzione approssimativa del 25% del rischio di sviluppo del diabete 2 5,6.

Caffè e declino cognitivo: il 63% degli europei crede che bere il caffè non contribuisca a ridurre declino mentale nelle persone anziane. Sul morbo di Alzheimer e il Parkinson invece le ricerche suggeriscono che un regolare, moderato consumo di caffè per tutta la vita, da 3 a 5 tazze al giorno, è associato ad un ridotto rischio (fino al 20%) di sviluppare la malattia di Alzheimer 7. Il consumo di caffeina è anche associata a un minor rischio di sviluppo della malattia di Parkinson8.

Caffè e performance mentali: il 79% degli europei ritiene che un moderato consumo di caffè possa aumentare la concentrazione e la vigilanza. Lo conferma l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA): l’assunzione di 75 mg di caffeina (una tazzina di caffè circa) può incrementare l’attenzione e la vigilanza9.

Caffè e sistema cardiovascolare: il 42% degli europei ritiene che bere caffè faccia male al cuore e al sistema cardiovascolare. In realtà, numerose evidenze scientifiche suggeriscono invece un’associazione tra consumo di caffè e diminuzione del rischio cardiovascolare, e che un consumo giornaliero moderato (3-5 tazzine al giorno) possa avere effetti positivi10,11.

ITALIANI PIU’ CONSAPEVOLI

Confrontando i dati italiani con quelli europei, è emerso che gli Italiani sono i più consapevoli dei benefici del caffè: il 75% dei nostri connazionali pensa che il consumo di questa bevanda possa influire positivamente sulla salute, mentre più della metà degli europei ha le idee confuse sul ruolo del caffè per l’organismo. Gli italiani dichiarano di volerne sapere di più in fatto di nutrizione e benessere: il 56% degli intervistati ha, infatti, affermato di volere maggiori informazioni per seguire uno stile di vita sano.

In Italia, il caffè è parte integrante dello stile di vita del Paese: viene consumato prevalentemente a casa (77%), al bar (45%) e al lavoro (41%). Addirittura, il 61% degli italiani intervistati afferma di non immaginare una vita senza caffè.

Il 65% ne ama il gusto e il 36% l’aroma; il 43% lo beve perché fa iniziare bene la giornata, il 20% perché chiude bene il pasto, il 19% perché rappresenta un abitudine a cui non poter rinunciare, il 10% perché aiuta a socializzare con la famiglia, i colleghi e gli amici, il 9% perché consente di ritagliarsi una pausa di relax e il 2% perché è la bevanda preferita.

ITALIANI E GLI EFFETTI DEL CAFFÈ SUL BENESSERE

Di seguito qualche ulteriore approfondimento dalla ricerca per quanto riguarda abitudini e comportamenti degli Italiani:

· il 76% considera il proprio stile di vita ‘abbastanza salutare’ e ‘molto salutare’ rispetto alla media europea (70%)

· il 74% ritiene che il consumo di caffè aiuti a ridurre il rischio di diabete di tipo 2

· Quasi 9 italiani su 10 pensano che il caffè aiuti la concentrazione e la vigilanza

· Oltre metà degli intervistati ritiene che migliori le performance sportive

· il 63%, come proposito per il nuovo anno, vorrebbe fare più attività fisica, il 54% vorrebbe mangiare in maniera più sana e 38% vorrebbe perdere peso

· il 25% degli italiani vorrebbe sentirsi più energico e meno stanco (il Paese più “stanco“ è la Finlandia, con il 45% di finlandesi preoccupato per la stanchezza)

· l’Italia invece è il paese più stressato, con oltre un terzo degli intervistati che si dichiarano preoccupati.

Gli effetti benefici del caffè sul benessere dell’organismo risultano da numerosi studi: un consumo moderato di caffè (3-5 tazzine al giorno)12 è stato associato ad una gamma di effetti fisiologici desiderabili e ben si adatta ad una dieta sana e a uno stile di vita attivo.

Per maggiori informazioni sulla ricerca: www.coffeeandhealth.org

Riferimenti bibliografici

1. 4119 respondents across 10 European countries were surveyed by ISIC in November 2015
2. World Health Organization, ‘Cancer: Data and Statistics’ Available at: http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/data-and-statistics

3. World Health Organization, ‘Cardiovascular diseases: Data and Statistics’ Available at: http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cardiovascular-diseases/data-and-statistics

4. World Health Organization, ‘Alcohol use: Data and Statistics’ Available at: http://www.euro.who.int/en/health-topics/disease-prevention/alcohol-use/data-and-statistics

5. Huxley R. et al. (2009) Coffee, Decaffeinated Coffee, and Tea Consumption in Relation to Incident Type 2 Diabetes Mellitus. Arch Intern Med, 169:2053-63.

6. Zhang Y. et al. (2011) Coffee consumption and the incidence of type 2 diabetes in men and women with normal glucose tolerance: The Strong Heart Study. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 21(6):418-23.

7. Santos C. et al. (2010) Caffeine intake and dementia: systematic review and meta-analysis. J Alzheimers Dis, 20(1):187-204.

8. Palacios N. et al. (2012) Caffeine and Risk of Parkinson’s Disease in a Large Cohort of Men and Women. Movement Disorders, 1;27(10):1276-82

9. EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA) (2011) Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to caffeine and increased fat oxidation leading to a reduction in body fat mass (ID 735, 1484), increased energy expenditure leading to a reduction in body weight (ID 1487), increased alertness (ID 736, 1101, 1187, 1485, 1491, 2063, 2103) and increased attention (ID 736, 1485, 1491, 2375) pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) No 1924/20061. EFSA Journal;9(4):2054

10. European Heart Network, ‘European Cardiovascular Disease Statistics 2012’ Available at: http://www.ehnheart.org/cvd-statistics.html

11. Ding M. et al (2014) Long-term coffee consumption and risk of cardiovascular disease: a systematic review and a dose-response meta-analysis of prospective cohort studies. Circulation. 129(6):643-59

12. Harvard T.H. Chan School of Public Health, ‘Moderate coffee drinking may lower risk of premature death’ Available at: http://www.hsph.harvard.edu/news/press-releases/moderate-coffee-drinking-may-lower-risk-of-premature-death/

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