NEW YORK – Il futuro di Starbucks parla cinese. La catena di caffetterie punta sul Paese asiatico per la propria espansione futura e, nonostante le turbolenze dei mercati e i timori sul rallentamento della crescita, punta a farlo diventare il proprio mercato principale, in un arco di tempo ancora non precisato. A dirlo, in un’intervista al Wall Street Journal, e’ stato l’amministratore delegato Howard Schultz, che ha anticipato l’apertura di 500 nuove caffetterie all’anno in Cina per ognuno dei prossimi cinque anni. Attualmente Starbucks conta 2.000 negozi in cento citta’ cinesi.
“Abbiamo fiducia nel futuro dell’economia cinese, nonostante la retorica, le chiacchiere e i problemi. Si cercano motivi per non crederci, ma io sono stato sul posto, ho visto la situazione di persona e sono fiducioso”, ha detto Schultz.
L’anno scorso la societa’ ha visto crescere le vendite in Cina, ma quelle del quarto trimestre hanno deluso le aspettative (+6% in Cina e regione Asia-Pacifico, contro il +9,6% atteso).