TRIESTE – Carlo Odello invita ad uscire dal diffuso etnocentrismo italiano e a sfruttare la complessità del nostro espresso, senza inseguire il trend esterofilo delle singole origini.
Secondo il Consigliere di amministrazione IIAC – Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè -, per promuovere la cultura del caffè italiano all’estero bisogna ricercare i punti di contatto fra i gusti delle diverse culture piuttosto che tentare di imporre i propri standard e puntare sulla capacità di offrire ottimi prodotti “complessi”.
L’espresso italiano, infatti, è un prodotto “plastico” che attraverso un sapiente bilanciamento delle origini che compongono la miscela può giostrare le note sensoriali fino ad incontrare al meglio il gusto dei diversi mercati.