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Colombia: produzione ed export ancora in crescita nonostante El Niño

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MILANO – Sempre positivi i trend relativi alla produzione e all’export della Colombia. Secondo il report mensile di Fedecafé, la produzione colombiana ha raggiunto a ottobre un volume di 1.368.000 sacchi, pari a un incremento del 24% sullo stesso mese del 2014.

Da gennaio a oggi, il primo produttore mondiale di caffè lavati ha raccolto 11.399.000 sacchi: il 15% rispetto ai primi dieci mesi dell’anno passato.

Ciò porta il totale degli ultimi dodici mesi (novembre 2014-ottobre 2015) a 13.600.000 sacchi, in ulteriore crescita del 12%. Si tratta del massimo livello produttivo degli ultimi 22 anni.

Molto positivo anche l’andamento dell’export, che ha segnato, sempre nei dodici mesi trascorsi, un incremento del 14%, per un totale di 12.490.000 sacchi. Dall’inizio dell’anno, gli imbarchi sono stati di 10.416.000 sacchi (+17%).

Nell’ultimo mese, infine, la Colombia ha esportato 1.182.000 sacchi superando del 22% i volumi registrati a ottobre 2014.

Nel corso di quest’anno – osserva il Dipartimento amministrativo nazionale delle statistiche della Colombia – la partecipazione del caffè al valore totale dell’export è passata dal 4% al 7%.

Nonostante i risultati storici raggiunti sul fronte della produzione – si legge nel report – i cafeteros si trovano, nell’attuale congiuntura, alle prese con una serie di sfide difficili.

Tra queste, in primo luogo, l’aumento dei costi di produzione, sui quali incidono soprattutto la manodopera e i rincari subiti dai fertilizzanti.

A ciò si aggiungono gli effetti della siccità imputata al fenomeno El Niño, che sta avendo, sin d’ora, conseguenze sulla densità dei frutti.

“Constatiamo con soddisfazione che i volumi oggi registrati riflettono il ritorno a livelli storici di produzione ed export, che fanno tuttora della Colombia un protagonista della scena caffearia mondiale.

Ci preoccupa, tuttavia, il fatto che i guadagni dei produttori si riducano ogni giorno, poiché i costi, a volte, superano le entrate. Dobbiamo per questo lavorare con determinazione per migliorare la redditività del settore” ha dichiarato il direttore generale della Federazione Roberto Vélez Vallejo.

L’emergenza El Niño è al centro di un reportage di Afp, diffuso in questi giorni, che descrive le difficoltà affrontate dai produttori di alcune aree della provincia di Nariño, dove non piove da quasi sei mesi e la situazione non appare destinata a cambiare nei prossimi mesi, stando alle previsioni.

In alcune regioni andine, il livello delle precipitazioni è inferiore del 60% alle medie usuali – riferisce l’Istituto di idrologia, meteorologia e studi ambientali (Ideam) – e il peggio deve ancora arrivare.

“Dicembre, gennaio e febbraio saranno i mesi critici” secondo il ministro colombiano dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile Gabriel Vallejo.

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